Una nube tossica si è levata nel tardo pomeriggio da via Imperatore Federico a Palermo. I magazzini dei ricambi del Fiat center (il concessionario più grande di tutta la Sicilia) sono andati a fuoco. Bruciati dalle fiamme soprattutto le componenti di plastica e pneumatici che hanno generato un fumo denso. In tutto il circondario aria irrespirabile. Il magazzino si trova sotto il livello della strada dove, invece, si trovano gli effici e l’esposizione delle tre concessionarie: Fiat, Lancia e Alfa Romeo.
Il guardiano del magazzino, intossicato, è stato soccorso ma avrebbe rifiutato il ricovero in ospedale preferendo tornare a casa. Cinque squadre dei vigili del fuoco con autopompe hanno occupato la strada, chiusa al transito dalla Fiera del Mediterraneo all’incrocio con viale del Fante, e si sono messe all’opera per domare le fiamme. L’area del deposito è, infatti, molto estesa e l’area aperta al pubblico delle tre concessionarie era invasa dal fumo.
Il fantasma che girava attorno a questo incendio è quello del gruppo di vandali che, in questi giorni, stanno bruciando auto in diverse zone della città. Un’ipotesi, al momento, non tenuta molto in considerazione considerato l’orario (circa le 18 e 45) e il fatto che, comunque, nel deposito c’erano delle persone che si sono date alla fuga alle prime fiamme. Quella che appare una possibilità concreta è l’ipotesi di un cortocircuito alla base dell’incendio. La polizia ha aperto un’inchiesta e la scientifica sta compiendo i primi rilievi. I risultati saranno consegnati alla procura di Palermo.
A me è andata bene, con quel gruppo di vandali: m’hanno solo bucato la ruota anteriore sinistra con un punteruolo… questa l’ipotesi avanzata dal gommista, di cui adesso – da quanto appena letto – ho conferma: (da poco) abito in via D’Amelio all’incrocio con via Cirrincione. La nube tossica l’ho vista e respirata, ahimè… Resami conto che qualcosa stava succedendo, ho subito chiamato il 113 – altri numeri non mi venivano in mente – e ovviamente non mi ha mai risposto nessuno… Poco dopo, per fortuna, arrivavano i vigili del fuoco, chiamati da qualcuno più fortunato di me con i numeri d’emergenza…