Legalità, scontri e 'barricate' | Cinque, il sindaco "inavvicinabile" - Live Sicilia

Legalità, scontri e ‘barricate’ | Cinque, il sindaco “inavvicinabile”

Patrizio Cinque

Ritratto del primo cittadino inviso alla mafia ma anche protagonista di diverse polemiche.

L'inchiesta di Bagheria - il personaggio/1
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BAGHERIA (PALERMO) – Il sindaco “inavvicinabile”, che “bersaglia tutti” e che “a tutti vuole denunciare”. Il pentito di mafia Pasquale Di Salvo parlava così di Patrizio Cinque, arrivato a guidare il Comune di Bagheria nell’estate del 2014 dopo aver vinto il ballottaggio con l’uomo del Pd Daniele Vella. A 28 anni, e con in tasca una laurea in Comunicazione pubblica, Cinque andò ad amministrare uno dei comuni più difficili della provincia di Palermo diventando uno dei volti più conosciuti del Movimento cinque stelle. Il massimo della notorietà arriva proprio con la pubblicazione di quelle intercettazioni legate agli appalti sui rifiuti: “Non puoi avvicinare un assessore, non puoi avvicinare a nessuno”, lamentava Di Salvo riferendosi al nuovo corso al Comune di Bagheria.

Per quelle intercettazioni arrivarono gli onori dell’opinione pubblica, del movimento e di Beppe Grillo in persona. Cinque, oggi indagato dalla Procura di Termini Imerese, diventò una presenza fissa negli appuntamenti pubblici dei pentastellati in Sicilia: era sul palco a sostegno dell’uomo scelto dagli attivisti per rappresentare movimento alle elezioni di Palermo, Ugo Forello, così come alla convention che incoronò Giancarlo Cancelleri candidato alla Presidenza della Regione. Strettissimo il legame tra il candidato governatore e il sindaco, che è anche simbolo di un’area, quella di Bagheria, molto influente all’interno del Movimento cinque stelle. Rifiuti, scuole, bilancio e strade erano i risultati rivendicati sul palco dal giovane sindaco, che nel frattempo ha perso due dei 18 consiglieri di maggioranza che avevano intrapreso con lui l’impresa di amministrare Bagheria. In Aula, al momento, il pallottoliere segna 16 consiglieri accanto a Cinque, 14 all’opposizione. “Abbiamo ereditato un Comune indebitato e nel prossimo anno uscremo dal dissesto”, disse il primo cittadino dal palco organizzato per sostenere Forello nella corsa a Palazzo delle Aquile.

Tanto carisma e decisionismo spinto, ma anche insofferenza nei confronti del protocollo e delle procedure burocratiche nel modus operandi del giovane sindaco: Cinque viene raccontato così da alcuni attori della politica locale, che sottolineano anche il “poco dialogo” tra il consiglio comunale e il primo cittadino. Amato da molti, soprattutto per aver tolto i rifiuti dalle strade della città e per aver riportato un senso di legalità e rispetto delle regole a Bagheria, odiato da altri per i suoi metodi burberi e spicci. Come quelli messi in mostra in una infuocata seduta della commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana: Cinque, convocato a Palazzo dei Normanni per una vicenda legata al funzionamento del depuratore di Aspra, fu protagonista di uno scontro accesissimo con la presidente di commissione Mariella Maggio. “Ci dovete fare fuori…dovete colpire me”, fu lo sfogo del sindaco a cui rispose Maggio: “Torni a rivestire il suo ruolo istituzionale”.

Erano i giorni delle polemiche sulle irregolarità nella costruzione della casa dei genitori di Cinque. Il sindaco di Bagheria finì nel tritacarne mediatico per una parziale marcia indietro rispetto alle prime dichiarazioni fatte alla trasmissione tv Le Iene, in cui Cinque aveva dato già per concluso l’iter della sanatoria per l’abitazione. Non era così e arrivarono le scuse del sindaco con tanto di postsul blog di Beppe Grillo: “Ero convinto che l’iter fosse concluso, ho detto un’inesattezza di cui mi scuso con i cittadini, affermando che la casa fosse sanata”. La vicenda è tornata alla ribalta nell’estate appena conclusa, con i Verdi di Angelo Bonelli che hanno preso di petto l’amministrazione comunale per il regolamento comunale che dà la possibilità al sindaco di riconoscere il “diritto all’abitazione” in alcuni casi di abusivismo. “C’è l’ombra di un enorme conflitto d’interessi – tuonò Bonelli -. Quel regolamento non andava votato da un sindaco, assessori e cosniglieri coinvolti in prima persona visto che sono proprietari di immobili abusivi”. Cinque, preannunciando querela, rispose: “Quel regolamento contiene un bilanciamento tra l’esigenza di disciplinare il grave problema dell’abusivismo edilizio e quella di assicurare un’abitazione ai bisognosi”.

Nella breve storia amministrativa di Cinque a Bagheria anche uno scontro con i revisori dei conti, che nell’ottobre del 2015 bacchettarono il Comune su diversi aspetti, tra cui proprio la gestione del servizio rifiuti.”Non mi è sembrata una relazione tecnica ma politica – fu la replica di Cinque -, credo che i revisori abbiano proprio toppato esprimendo valutazioni politiche e in alcuni casi anche errate”. I conti del comune, inoltre, furono alla base di un altro scontro, che nella primavera di quest’anno vide contrapposto Cinque ai dipendenti comunali: il ritardo accumulato nella compilazione del bilancio di previsione 2017 portò il sindaco a ordinare la sospensione degli stipendi per i dipendenti comunali: “Il Comune è una famiglia. E se in una famiglia ci sono problemi economici e incertezza dal punto di vista contabile allora bisogna tirare la cinghia e dare segnali forti a tutti i componenti”, si giustificò il sindaco. “Forse questo processo – auspicò il sindaco – subirà una accelerata”.


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