PALERMO – “Abbiamo risposto a tutte le domande e ci attendiamo un provvedimento favorevole”, spiega l‘avvocato Giuseppe Di Stefano, difensore di Roberto Colletti.
L’ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, secondo l’accusa, avrebbe fatto parte del “sistema” organizzato dall’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.
Gli viene contestato di avere pilotato, d’Intesa con il direttore del Trauma center Antonio Iacono, presidente della commissione esaminatrice, un concorso per la stabilizzazione di 15 operatori socio sanitari.
In cambio Colletti avrebbe ricevuto l’appoggio di Cuffaro nella nomina a manager.
L’avvocato Di Stefano spiega che Colletti “aveva tutte le carte in regola, essendo inserito nella lista dei manager, da cui attingere, per ricoprire l’incarico“. Precisa, però, che alla fine, a differenza di quanto emergerebbe dalle indagini, non ottenne la conferma all’ospedale Civico ma fu nominato a Villa Sofia-Cervello.
“Per lui si è trattato di una diminuzione essendo questo ospedale inserito in una fascia inferiore rispetto al Civico”, conclude il legale. Colletti, che nei mesi scorsi si è dimesso, oggi è in pensione. Circostanza che potrebbe fare venire meno le esigenze cautelari.
