Inchiesta sulla rimozione di Molino |Indagati Bianco e 4 dirigenti - Live Sicilia

Inchiesta sulla rimozione di Molino |Indagati Bianco e 4 dirigenti

Concorso in abuso d'ufficio. Tutti i particolari. LE PRECISAZIONI DEL COMUNE

PROCURA DI CATANIA
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CATANIA – “Concorrente morale nella veste di istigatore del disegno criminoso volto all’effettivo demansionamento e all’allontanamento di Sebastiano Molino dall’ufficio stampa del Comune”. È questa l’accusa della Procura – secondo quanto risulta dai documenti di cui è in possesso Livesicilia – nei confronti di Enzo Bianco, sindaco di Catania: concorso in abuso d’ufficio con quattro dirigenti comunali.

Un’inchiesta aperta dalla Procura nel 2016, dopo che l’opposizione consiliare aveva sollevato il caso dell’ufficio stampa comunale. Nuccio Molino, giornalista professionista, da capo dei giornalisti municipali compariva solo nell’organigramma, visto che nel 2013 era stato spostato perché non in linea – secondo i vertici del Comune freschi di elezione – con la nuova amministrazione.

Uno spostamento avvenuto, secondo le ipotesi della Procura, illegittimamente, tanto che gli inquirenti, coordinati dal procuratore Carmelo Zuccaro, ipotizzano “l’esecusione del medesimo disegno criminoso” di quattro dirigenti e del primo cittadino.

Il 24 luglio del 2013, poche settimane dopo il voto, Valerio Ferlito, direttore dell’ufficio Risorse umane del Comune, firma la delibera che trasferisce il capo ufficio stampa nella direzione Sport.

“Un’umiliazione”, ha sempre ribadito il giornalista Nuccio Molino, che sta facendo valere le sue ragioni nel tribunale del Lavoro. Dopo la delibera, però, il suo nome è rimasto sempre ai vertici dell’organigramma dell’ufficio stampa, probabilmente per evitare di scatenare polemiche, visto che Molino ha vinto una selezione pubblica.

Il 20 maggio del 2014 Massimo Rosso, ex capo di gabinetto del sindaco, sposta il capo dell’ufficio stampa nella direzione Servizi demografici e decentramento.

Pochi mesi dopo, nel novembre 2014, Molino viene assegnato da Roberto Politano, direttore delle Risorse umane, alla direzione Gabinetto del sindaco, in forza all’ufficio relazioni con il pubblico.

E ancora, nel 2017 arriva nell’ufficio Politiche comunitarie. A firmare l’atto è il capo di gabinetto Giuseppe Spampinato.

Il demansionamento di Nuccio Molino, secondo la Procura, sarebbe avvenuto in violazione della legge regionale n. 2/2002, secondo cui ai giornalisti “componenti gli uffici stampa già esistenti… è attribuita le qualifica ed il trattamento contrattuale di redattore capo, in applicazione del Contratto nazionale di lavoro giornalistico”.

Nuccio Molino ha subìto una drastica riduzione degli emolumenti corrisposti, la Procura lo ritiene “persona offesa”. Nei suoi confronti, gli indagati “intenzionalmente – scrivono i magistrati – arrecavano un ingiusto danno morale e all’immagine”.

Sono iniziati gli interrogatori,, anche il sindaco dovrebbe essere convocato in Procura, ma potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.

Dopo questa fase, i magistrati comprenderanno se ci sono gli elementi per sostenere in giudizio l’accusa di concorso in abuso d’ufficio.

LE REAZIONI

Le precisazioni del Comune. “Riguardo quanto riferito da alcuni organi d’informazione a proposito di un’indagine sulle mansioni del dipendente comunale dott. Sebastiano Molino, si precisa che il sindaco Bianco non ha ricevuto alcuna notizia in merito dalla Procura, né avviso di garanzia, né invito a rendere interrogatorio. Pertanto il Sindaco non può commentare una notizia che sconosce.
Nel merito della vicenda si sottolinea come i movimenti del dott. Molino all’interno dell’Amministrazione siano stati pienamente confacenti alle sue mansioni e si sia trattato di atti di normale amministrazione e di microrganizzazione interna. Il dott. Molino, infatti, non è stato affatto demansionato poiché ha mantenuto l’Alta Professionalità nella Macrostruttura del Comune fino alla sua naturale scadenza, nel gennaio 2017. Il suo compenso da Alta Professionalità, stabilito per legge, non è stato mai decurtato, contrariamente a quello che appare dalle notizie di stampa, ed è rimasto lo stesso da quando fu scelto per quel ruolo durante l’amministrazione Stancanelli. Quanto al contratto giornalistico era stata proprio l’Amministrazione Stancanelli a decidere di non applicarlo più per tutti i dipendenti comunali. Contrariamente ad altri, però, il dott. Molino non aveva proseguito nella vertenza per riottenerlo”. RISPOSTA Egregio sindaco, le ipotesi della Procura sono contenute negli atti notificati a tutti gli indagati. Cordiali saluti Antonio Condorelli

Il comunicato stampa di Catania Bene Comune. “Il quotidiano Live Sicilia riporta la notizia dell’indagine della Procura di Catania a carico del Sindaco Enzo Bianco e di altri quattro dirigenti del Comune per abuso d’ufficio e concorso morale in abuso d’ufficio per i fatti riguardanti la gestione dell’Ufficio Stampa del Comune di Catania e in particolare la rimozione del capo ufficio stampa Sebastiano Molino.
Finalmente la Procura della Repubblica intende fare luce sull’uso proprietario e padronale della macchina amministrativa che ha messo in atto il Sindaco.

Il caso della rimozione del legittimo capo dell’ufficio stampa del Comune è importante e rilevante perché emblematico del modo di concepire il potere, il mandato elettorale e l’Istituzione comunale che ha il Sindaco Bianco.
Cacciare Molino dall’ufficio stampa ha significato determinare per quasi cinque anni l’assenza di un funzionario che potesse curare l’informazione istituzionale dell’ente. In sua vece il Sindaco ha incaricato, mai formalmente, due suoi dipendenti personali che hanno svolto abusivamente le attività di portavoce del Sindaco del Comune di Catania, gestito illegittimamente i social network istituzionali e persino, come è emerso dagli interventi in aula di alcuni consiglieri comunali, utilizzato le caselle email istituzionali dell’ente.
L’assenza di un ufficio stampa al servizio della città, soppiantato da un’agenzia di comunicazione di adulatori del Sindaco ha generato i grotteschi annunci di inaugurazioni di semafori, i divertenti comunicati di taglio del nastro di panchine, le indecenti comunicazioni istituzionali attraverso le quali si osannavano i meriti del Sindaco per atti non di sua competenza o addirittura di banalissima e ordinaria amministrazione degli uffici competenti o delle società partecipate.

Per ottenere tale risultato, da quanto emerge dalle notizie riportate da Live Sicilia, Enzo Bianco sarebbe stato secondo la Procura della Repubblica “concorrente morale nella veste di istigatore del disegno criminoso volto all’effettivo demansionamento e all’allontanamento di Sebastiano Molino dall’ufficio stampa del Comune”. L’inchiesta della Procura farà il suo corso e valuterà la rilevanza penale dei fatti. Da anni Catania Bene Comune denuncia l’intollerabile gestione della comunicazione istituzionale del Comune di Catania. Esistono delle gravissime responsabilità politiche e amministrative, prima ancora che penali”.

UNIONE NAZIONALE CRONISTI ITALIANI. “Sostituire un giornalista assunto attraverso una selezione pubblica con portavoce di fiducia non è più un atto odioso contro la libertà di stampa ma adesso anche un reato’’. Lo dicono, in una nota i consiglieri nazionali dell’Unione Cronisti Elena Giordano e Giuseppe Lo Bianco in relazione all’indagine per concorso in abuso d’ufficio nei confronti del sindaco Enzo Bianco accusato di avere cacciato quattro anni fa il capo dell’ufficio stampa Nuccio Molino per sostituirlo con due persone di sua fiducia. ”Al di là degli esiti giudiziari e degli aspetti di rivendicazione personale dei singoli – proseguono i due consiglieri nazionali -l’indagine della procura di Catania ha il merito di accendere i riflettori su un tema purtroppo diffuso in Sicilia, dove l’assenza di una regolamentazione per l’accesso agli uffici stampa della pubblica amministrazione ha trasformato l’informazione in comunicazione istituzionale. ‘’Sono maturi i tempi perché Ordine e Sindacato dei giornalisti, insieme con l’Unione Cronisti – concludono i due consiglieri nazionali – avviino una riflessione sulle conseguenze prodotte in Sicilia da un’informazione istituzionale degli enti pubblici addomesticata dal rapporto fiduciario cui sono legati decine, se non centinaia di addetti stampa, con i referenti politici che li hanno reclutati’’.

La nota del consigliere Sebastiano Arcidiacono – L’opacità nella gestione della comunicazione istituzionale del Comune di Catania che emerge dalla notizia pubblicata da LiveSicilia conferma le preoccupazione più volte denunciate in Aula dal sottoscritto e da altri colleghi consiglieri sull’Ufficio stampa del Comune. La presenza negli uffici comunali di giornalisti senza contratto e di pseudo “portavoce” personali del Sindaco, in questi anni, hanno informato, senza titolo e dunque senza tutele, sulle attività del Sindaco e della Giunta comunale con inevitabile spregio al l’imparzialità e alla trasparenza dovute nella delicata attività di comunicazione. Al giornalista dipendente comunale, capo ufficio stampa del Comune di Catania, Dott. Sebastiano Molino, va data piena solidarietà per le gravi lesioni personali e professionali che ha subito e per la dignità e la compostezza con cui ha affrontato la brutta vicenda, una delle tante di una cattiva amministrazione della cosa pubblica. Al di là della questione giudiziaria le cui determinazioni lasciamo alla magistratura e agli organi inquirenti, è più che mai urgente ripristinare il corretto buon andamento della comunicazione istituzionale, al Comune usata in questi anni come ufficio propaganda del Sindaco per diffondere all’opinione pubblica notizie spesso false e fuorvianti perché caratterizzate da un rapporto non limpido e trasparente nella loro gestione. 



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