Madre e figlia travolte e uccise| Brancaccio, quartiere sotto choc - Live Sicilia

Madre e figlia travolte e uccise| Brancaccio, quartiere sotto choc

Angela Merenda e la madre Annamaria La Mantia

Arrestato l'uomo che si trovava alla guida dell'auto: "Sono fuggito per la patente scaduta". 

Il dolore di una intera comunità
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PALERMO – “Fino alle 4 del mattino è stato il caos. La gente è scesa in strada, spaventata. Abbiamo visto queste due donne a terra, poi sono arrivati i soccorsi, ma per una di loro non c’era già niente da fare”. Anna Maria La Mantia, 62 anni, è morta sul colpo dopo l’impatto con una Fiat Punto celeste che, a velocità, ha travolto sia lei che la figlia, Angela Merenda di 43 anni. Quest’ultima è deceduta al Civico dopo due ore, dopo una disperata corsa in ospedale che non è però riuscita a salvarle la vita.

Una tragedia che ha profondamente scosso tutta la zona di Brancaccio, dove in tanti conoscevano le due donne investite da un pirata della strada. Dopo lo schianto, l’automobilista non ha prestato soccorso, lasciando le due donne agonizzanti sull’asfalto e si è dato alla fuga. Madre e figlia stavano tornando a casa dopo un incontro che si era tenuto nella chiesa evangelica di via Fichidindia.

Emanuele Pelli, il 35enne che si trovava alla guida del mezzo individuato dai carabinieri e sequestrato, è stato rintracciato in mattinata dal nucleo Radiomobile e dopo essere stato sottoposto all’alcol e droga test e interrogato, è scattato l’arresto per duplice omicidio stradale. L’uomo è stato trasferito in carcere. Sapeva di essere ricercato, ai carabinieri ha confessato di avere travolto le due donne e di essere scappato perché aveva la patente scaduta, ma la Fiat Punto era anche sprovvista dell’assicurazione.

“Sapevamo che prima o poi ci sarebbe scappato il morto – dice Nicoletta Giuffrida – questa strada è stretta e viene percorsa sempre ad altissima velocità dalle macchine, chi guida se ne infischia della presenza dell’area di parcheggio e di chi esce o entra dalle auto. Le vittime stanotte potevano essere di più, in quel momento dalla chiesa stavano per andare via decine di persone”. Angela Merenda era sposata, aveva due bimbi: “Come faranno i suoi figli ed il marito ad andare avanti senza di lei? – Si chiede Rosanna Consoli – lei era tutto per i piccoli, una disgrazia indescrivibile colpisce questa famiglia. La signora Annamaria aveva già sofferto tanto nella sua vita, ora se ne è andata in questo modo terribile”.

La madre della 43enne aveva problemi motori, non riusciva a camminare bene. “Angela la aiutava sempre – aggiunge un’amica di famiglia – era sempre al suo fianco, era il suo angelo. Tutto il quartiere è sotto choc, non riusciamo ancora a credere a quanto accaduto. Due persone meravigliose, credenti, che dimostravano sempre la volontà di voler dare una mano al prossimo. Non era il destino che meritavano”.

Una folla di amici e conoscenti oggi si è stretta attorno alla famiglia delle due donne. In molti si sono recati alla camera mortuaria dell’ospedale Civico. “Siamo arrabbiati, increduli, straziati dal dolore – dice Gianni Comella – come si fa a scappare dopo aver preso in pieno due persone? Con quale coraggio o dignità quest’uomo è tornato a casa sapendo di aver ucciso due persone? Chi agisce in questo modo deve pagare, a noi non resta che pregare e sperare che Angela e Annamaria possano avere giustizia”.


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