Palermo, l’ultimo saluto al giovane Gabriele Aserio

Incidente mortale, Palermo piange il giovane Gabriele

Il funerale è stato celebrato nello spiazzale interno dell’istituto Don Bosco

PALERMO – Migliaia di persone in piedi e in silenzio nel piazzale dell’Istituto Don Bosco, scuola che frequentava il giovanissimo Gabriele Aserio, il diciottenne morto in un incidente nella notte di sabato a circa 400 metri da casa.

L’istituto è stato addobbato di corone di fiori, la campanella della scuola ha suonato senza interruzioni fino all’arrivo dalla salma. Davanti al feretro è stato impossibile trattenere le lacrime. La tristezza, l’angoscia e lo sconforto per quanto accaduto hanno tolto il sonno a molti. Una disgrazia che ha colpito e turbato profondamente chi lo conosceva ma non solo.

La celebrazione nel piazzale del Don Bosco

A ricordare quanto fosse ben voluto e apprezzato da tutti, sia nell’ambiente domestico, quanto nell’ambiente scolastico e sociale, è stato il parroco Domenico Saraniti che ha officiato la funzione: “Gabriele era sempre sorridente e amava davvero la vita. Gli volevamo bene tutti, dagli amici, ai professori, dai suoi genitori ai suoi fratelli e ai suoi tanti compagni di squadra delle sue innumerevoli partite di calcio – ha detto -. Lascia un vuoto incolmabile”.

“Vedo tanti giovani commossi e provati per l’accaduto – ha poi aggiunto il prete – non sprecate questo dolore e conservate questa esperienza per rendere migliori e belli i vostri luoghi di divertimento. Il ricordo di Gabriele ci accompagnerà per la vita. Sentiremo tutti la sua mancanza”.

A fine celebrazione gli insegnanti, i compagni di classe e alcuni suoi amici hanno voluto ricordare Gabriele leggendo dei pensieri scritti da loro. Nessuno è riuscito a trattenere le lacrime. Poi dei palloncini bianchi sono stati liberati nell’aria: “Che accompagnino la tua anima in cielo” hanno sussurrato i presenti.

Gabriele Aserio, funerale
Lo spiazzale gremito di gente al funerale in ricordo di Gabriele

Gabriele era molto amato. Un ragazzo solare e pieno di energia. La classica persona che è un piacere avere intorno perché ti contagia con la sua allegria. Un figlio esemplare, un valido studente, un accanito sportivo. Ma sopratutto un amico sul quale poter contare nel momento del bisogno, “sempre disponile e pronto a dare una mano”.

Proprio quello che Gabriele stava facendo quella maledettissima notte, quando si trovava alla guida delle scooter cinquantino di un suo amico, che probabilmente non se la sentiva di guidare.

Quella notte…

Gabriele era andato ad una festa al Country di via dell’Olimpo il venerdì sera e sarebbe dovuto rientrare in auto ma, a fine serata, preoccupato per il suo amico che avrebbe dovuto fare tanta strada da solo a bordo dello scooter, a notte fonda, ha deciso di invitarlo a dormire da lui, visto che abitava più vicino, offrendosi di guidare al suo posto. Gabriele sicuramente non aveva bevuto, anche perché non poteva farlo in quanto diabetico. Così, l’amico ha acconsentito e i due si sono messi in moto per arrivare in via Belgio. Usciti dal quartiere San Lorenzo hanno imboccato il viale Strasburgo. Solo un paio di semafori e girando a destra sarebbero arrivati a casa, cosa che, purtroppo, non è mai avvenuta. 

Le indagini in corso 

La polizia sta ancora indagando, ma sembrerebbe che a mandare i ragazzi fuori strada, dritti su un albero, possa essere stata un’auto, che si è subito dileguata. Sul posto fortunatamente c’erano dei testimoni che hanno visto il veicolo allontanarsi e allertato immediatamente il 118. Le telecamere presenti in zona potrebbero fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente ma nulla potrà portare indietro Gabriele, strappato così brutalmente ai suoi cari. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari infatti, per lui non c’è stato nulla da fare. Ne è stata costata la morte sul posto. Si è salvato per miracolo invece il suo amico diciassettenne, attualmente ricoverato al Villa Sofia con varie lesioni e una frattura piuttosto grave del busto, che adesso è uscito dalla prognosi riservata e non è più in pericolo di vita. 

Il ricordo di amici e familiari 

“Se ne va così, ingiustamente, un ragazzo dolcissimo dal cuore d’oro… Sempre disponile e pronto a dare una mano, un tesoro, che riusciva sempre a strapparti un sorriso”, commentano in lacrime alcuni suoi amici, durante le esequie. 

“Siamo sconvolti e senza parole. Ha giocato per anni con noi, non si perdeva un evento, a volte ricoprendo anche il ruolo di capitano. Il calcio era la sua passione e si faceva ben volere da tutti”, raccontano i ragazzi del Progetto Interschool, appresa la tristissima e straziante notizia.

“Purtroppo a volte la vita ti lascia senza parole e questa è una di quelle notizie che si fa fatica ad accettare – continua l’associazione sportiva -, una di quelle volte in cui vorresti tornare indietro ai giorni scorsi e alle scorse settimane, in cui si divertiva e giocava con noi, e fermare il tempo”.

Cordoglio e affetto espressi anche via social 

“Da giorni penso a te Gabriele Aserio, migliore amico di mio figlio”, scrive il padre di un coetaneo di Gabriele. “Che della tua dolcezza possano gli angeli goderne..e a noi il ricordo di una adolescenza finita troppo presto ..vicini al dolore con le preghiere alla famiglia Aserio”.

“La vita spesso ti mette di fronte ad eventi tragici, inaspettati, dolori innaturali. E questo è uno di quelli. Ti chiedi il perché, perché a noi. Ma non c’è mai una risposta”, si legge in un altro messaggio. “Sono rimasto, impietrito da questa tragica notizia, non ci sono parole, pensieri, che possano lenire il vostro dolore. Piccolo Gabriele, riposa in pace, che gli angeli del paradiso ti accolgano come meriti”.

“Oggi l’acqua non ci disseterà, il cibo non ci sfamerà e il sale non avrà sapore. Oggi il fuoco non ci riscalderà, gli alberi non ci daranno ombra e oggi non sentiremo il canto degli uccellini”. Scrive la Presidente del Distretto Sicilia della Fidapa Bpw, Carmela Lo Bue, a nome di tutta l’associazione. “La terra ha donato al Cielo il giovane Gabriele e tutta la sua famiglia sta vivendo la sua passione. Tutto questo ci fa capire quanto poca cosa siamo in questo mondo, quanto siamo piccole foglie in balia del vento. Grazie ai tuoi genitori continuerai a vivere. A noi amici, conoscenti o perfetti sconosciuti resta il silenzio e la vera preghiera del cuore”.


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