RAGUSA – E’ stato condannato a otto mesi di reclusione il giovane automobilista coinvolto nell’incidente che è costato la vita al ventinovenne Riccardo Nigro, pasticcere di Modica. Il 22enne ha patteggiato la pena, con la sospensione condizionale. Per lui anche la sospensione della patente, sempre per otto mesi.
L’incidente mortale si è verificato il 14 settembre del 2022 sulla strada provinciale 44. Nigro era in sella alla sua moto, una Triumph Street Triple, quando avvenne lo scontro con una Ford Ka che non gli lasciò scampo. L’automobilista fu iscritto subito nel registro degli indagati.
Il rinvio a giudizio
Al termine delle indagini preliminari, il pubblico ministero della Procura di Ragusa aveva chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale per il 22enne, che in base alla ricostruzione dell’incidente tagliò la strada al centauro provocandone la morte.
La dinamica dell’incidente
“Il conducente della vettura ha svoltato a sinistra per entrare in una proprietà privata proprio mentre sopraggiungeva la motocicletta della vittima – spiegano dallo Studio3A che assiste la famiglia della vittima – che non ha potuto nulla per evitare il tremendo impatto con la macchina giunta improvvisamente davanti. Ha sbattuto contro il parabrezza ed è stato infine sbalzato a undici metri di distanza all’interno di un terreno agricolo adiacente rovinando al suolo”.
Dopo il terribile impatto, Nigro fu trasportato in elisoccorso in condizioni disperate all’ospedale Cannizzaro di Catania e ricoverato nel reparto di Rianimazione ma morì il 28 settembre, dopo due settimane di agonia. A rivelarsi fatale fu soprattutto un trauma toracico-addominale.
“Una morte da collegarsi in via diretta ed esclusiva, sul piano causale, alle lesioni traumatiche riportate a seguito del sinistro stradale del 14 settembre 2022. Si escludono cause dipendenti da fattori esogeni che abbiano contribuito nel determinismo del decesso”, hanno concluso i medici legali che eseguirono l’autopsia.
Nigro era un pasticcere molto apprezzato
La morte di Nigro provocò grande choc in tutta la comunità modicana, dove in tanti lo conoscevano per il suo lavoro. Il giovane era titolare di un laboratorio per la produzione del cioccolato di Modica Igp ed era molto apprezzato per la sua attività.