Indennità gonfiate allo Iacp | Bloccati i beni di Marcello Gualdani - Live Sicilia

Indennità gonfiate allo Iacp | Bloccati i beni di Marcello Gualdani

La decisione della procura regionale della Corte dei conti riguarda anche l'ex direttore Giangrande

PALERMO – Dopo la condanna arriva il sequestro conservativo. La procura regionale della Corte dei conti blocca beni per 176mila euro a Marcello Gualdani e 315 mila euro a Salvatore Giangrande, rispettivamente ex commissario ed ex direttore dello Iacp. Nei mesi scorsi la Corte dei conti per la Sicilia (presidente Luciana Savagnone, Igina Maio consigliere, relatore Paolo Gargiulo), accogliendo le richieste del procuratore Gianluca Albo, ha condannato l’ex commissario e dirigenti in servizio e non dall’Istituto aunomo case popolari a risarcire oltre 600 mila euro allo Iacp di Palermo. L’ex commissario ed ex senatore di centrodestra Gualdani dovrà risarcire 177 mila euro; l’ex direttore Giangrande, 306 mila euro; il dirigente Ernesto Butticè, 27 mila euro; i componenti del nucleo di valutazione dei dirigenti Maria Varvaro, 37 mila euro; Marisa Cassarà, 37 mila euro; Alberto Raffadale, 19 mila euro.

A Gualdani, Giangrande e Butticè, sulla base delle indagini del Nucleo di polizia economico- finanziaria, vengono contestate l’erogazione ingiustificata della retribuzione di posizione al personale dirigenziale dal 2011 al 2015 e il danno provocato dall’erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti nel triennio 2010/2012. “Gualdani, quale commissario straordinario e, quindi, in funzione sostitutiva del Consiglio di amministrazione, avrebbe dovuto fissare gli obiettivi del coordinatore generale – si leggeva nella sentenza dei giudici – Tuttavia, pur non avendo fissato tali obiettivi, ha proceduto alla nomina del Nucleo di valutazione. Infine si è poi spogliato dei poteri finali di valutazione dell’operato del direttore Giangrande e, in definitiva, della verifica della rispondenza dell’azione amministrativa dell’Istituto alle linee di indirizzo politico-strategico”. Per i giudici le responsabilità sono anche del direttore e dei componenti del nucleo di valutazione. “Gravemente colposa è stata la condotta del Giangrande – aggiungevano – che non ha fissato gli obiettivi dei dirigenti da lui coordinati”.

Il sequestro conservativo in attesa della sentenza di appello riguarda solo Gualdani e Giangrande perché le altre cifre sono state ritenute inidonee a giustificare il provvedimento.


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