Individui sempre piú "in Rete": tra risorse e pericoli

Individui sempre piú “in Rete”: tra risorse e pericoli

La "connessione" è ormai un fatto sociale
IL PARERE DELLA PSICOLOGA
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6 min di lettura

In una società sempre più globale e tecnologica come la nostra, la Rete rappresenta quel luogo virtuale di infinite interconnessioni, dove poter navigare senza limiti tra i vari contenuti multimediali, in una realtà priva di confini e contenitore di nuove e svariate identitá.

Nativi digitali

È questa una condizione che riguarda oramai (quasi) ogni individuo anche se, ancora una volta, sono i piú giovani ad esserne maggiormente interessati, vista l’entrata della Tecnologia nelle loro vite sin dalla nascita. Si tratta dei cosiddetti “nativi digitali” che considerano la “virtualità” -frutto di una precocissima interazione con i vari dispositivi connessi alla Rete- un elemento naturale che fa parte da sempre delle loro esistenze.

Impossibile tornare indietro

Immaginarsi senza questa realtà risulta oggi inverosimile: non accedere ad Internet, staccare i modem, cancellarsi dai Social, spegnere PC e cellulari equivarrebbe a scegliere una forma di vita “anacronistica”, con la conseguente esclusione da una sempre piú vasta porzione di mondo, ritenuta oramai indispensabile e quindi ineliminabile.

Perchè una cosa è certa: indietro non si torna più! La “connessione” è divenuta un fatto sociale, e l’analfabetismo multimediale di alcuni (prevalentemente gli anziani, che continuano a presentare difficoltà nel misurarsi soprattutto con le nuove forme di comunicazione e di linguaggio tipiche della digitalizzazione) è purtroppo un gap che gli stessi dovrebbero colmare al più presto se non vogliono continuare a rimanere “tagliati fuori” da un mondo che corre veloce e si trasforma continuamente, non guardando in faccia nessuno.

Le Risorse della Rete

È un accesso illimitato alle informazioni. La Rete offre svariate risorse: prima fra tutte la possibilità di accedere, in tempo reale, superando spazio e tempo, ad un’infinità di informazioni che permettono di accrescere la propria conoscenza ed acquisire nozioni, utili anche alla semplificazione della vita di tutti i giorni.

Essa infatti viene da molti considerata un vero e proprio “microsistema evolutivo” proprio in virtú delle importanti possibilità di apprendimento e sviluppo che offre ai suoi frequentatori.

Interazione sociale e Condivisione 

Ma la sua piú importante potenzialità consiste nell’opportunità di “partecipazione ed interazione” offerta agli utenti, che non sono dei meri fruitori passivi, ma hanno la possibilità di generare contenuti multimediali, e di creare e diffondere flussi di comunicazione partecipativa e multidirezionale.

È proprio la possibilità di “condivisione” con gli altri utenti della Rete l’elemento di maggior rilevanza, che consente la dilatazione delle relazioni sociali (seppur virtuali) in modo esponenziale, e garantisce modalità di interazione che contribuiscono a prevenire e fronteggiare anche alcune “forme di isolamento”.

Creazione di Identità “ad hoc”

Bisogna sottolineare che l’esperienza della Rete permette il dissolversi dei confini dell’Identità, in primo luogo per l’assenza della corporeità che consente di sostituire il proprio aspetto reale con delle immagini di sè “create ad hoc” ed appartenenti a dei modelli ideali di riferimento.

Ne risulta un individuo che può scegliere, di volta in volta, chi e come essere, riuscendo a superare tutti i limiti della realtà, in sintonia con le proprie aspettative ed i propri desideri, e divenendo il “creatore di sè stesso” (self made man).

Questo consente una “facilitazione” nei rapporti sociali in Rete in quanto si riducono notevolmente le eventuali inibizioni derivanti da condizioni di svantaggio presenti nelle interazioni dirette: l’intermediazione di un dispositivo digitale permette di “filtrare” la propria immagine mostrando solo i lati positivi, e nascondendo punti deboli, difetti o fragilità. 

I pericoli della Rete

Ma se da un lato la Rete aiuta ad informarsi ed aprirsi socialmente, dall’altro può indurre a scelte degradanti che possono causare vere e proprie involuzioni della personalità.

Diversi sono infatti i pericoli che vi si trovano e che basterebbero a giustificare un atteggiamento di diffidenza e protezionismo che arriva, in alcuni casi, ad una vera e propria demonizzazione degli strumenti multimediali.

“Connessione non è Relazione”

Uno su tutti il fatto che le forme di connessione virtuale appena descritte non sono delle vere e proprie relazioni! Si tratta di una dimensione che esclude le interazioni faccia a faccia, il contatto corporeo ed alcuni aspetti molto importanti della comunicazione non verbale.

Tutto ciò interferisce con la creazione di un reale coinvolgimento affettivo e le pseudo-relazioni che si creano sono meno profonde ed intense, mancano di empatia ed implicano una minore responsabilità personale tanto che, cosí come velocemente si costruiscono, altrettanto rapidamente possono essere abbandonate; basta una semplice “disconnessione”

Privacy a rischio

Le realtà che caratterizzano la Rete: chat, social, forum… danno l’impressione di appartenere a delle “piccole comunità”, alimentando un “falso senso di intimità” che spinge, purtroppo, ad esporre troppo la propria vita privata e a rivelare anche informazioni personali sensibili, con dei risvolti che mettono in pericolo la privacy.

Rispetto infatti a quanto erroneamente si pensi -e cioè che ciò che viene immesso in Rete e condiviso rimanga “limitato” alla stretta cerchia di amici e, che una volta cancellato, venga automaticamente eliminato da server ed archivi informatici-, quando si inseriscono dei dati online (informazioni personali, scritti, pensieri, foto…) questi, in realtà, possono essere copiati, rielaborati, diffusi anche a distanza di anni, rimanendo cosí “imbrigliati” nella Rete senza che se ne abbia piú il controllo.

Partendo dal concetto che “i migliori difensori della nostra privacy siamo noi stessi”, una limitazione a monte dell’inserimento di determinati dati, ed il ricorso ai sistemi di protezione dei contenuti che permettono di scegliere cosa fare vedere e a chi, sarebbero dei primi passi importanti per una limitazione dei rischi che ricadono sulla propria sfera intima.

Uso smodato della Rete e Dipendenza

Si può senza dubbio affermare che quasi l’intera popolazione passa ogni giorno il proprio tempo maneggiando attrezzi elettronici, la maggior parte dei quali connessi con la Rete; e non sempre per effettivi bisogni, ma molto spesso con fare automatico e quasi compulsivo, tanto che nessun’altra operazione simultanea è in grado di inibirne l’uso.

I media sono divenuti presenze inestirpabili dalle vite di ognuno e si trovano ovunque: addosso alle persone, all’interno delle case, nei posti di lavoro, negli spazi pubblici e privati, sui mezzi di trasporto…

L’utilizzo continuo di telefonini, PC, tablets con annesse applicazioni e diversi altri dispositivi multimediali scandisce intere giornate e, in alcuni casi, anche le notti.

Questa “ripetitività coatta” può arrivare a forme di vera e propria dipendenza: situazioni di sofferenza psicologica si esprimono attraverso un continuo ed incontrollabile utilizzo degli strumenti multimediali, con sintomi di forte disagio laddove essi non siano disponibili e/o reperibili nell’immediato; oltre a concomitanti e progressive forme di distacco patologico dalla realtà, ansia, depressione, e solitudine.

Competenza mediale e Media Education

Ciò che risulta fondamentale affinchè potersi muovere in questa realtà senza subirla passivamente è non farsi trovare impreparati, mostrandosi in possesso delle giuste “competenze mediali” che consentano di fare un uso corretto della Rete come “fruitori critici e responsabili” che riescono a sfruttarne le risorse e fronteggiarne con successo i pericoli.

Ogni soggetto dovrebbe essere in grado di riflettere sui contenuti multimediali ed analizzarli criticamente e, più in generale, dovrebbe conoscere e padroneggiare le dinamiche della Rete, piuttosto che farsi governare inconsapevolmente da queste ultime, col rischio di rimanerne imbrigliato.

A questo proposito esistono percorsi di Media Education che tendono alla promozione di un pensiero critico e si concentrano sull’uso corretto e responsabile della Rete e delle sue infinite opportunitá.

Accanto alla possibilità di ricorrere al supporto di Specialisti pronti ad intervenire laddove siano già presenti delle problematicità legate ad una fruizione errata dei vari dispositivi, e a tutto ciò che da essa ne deriva.


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