Un inferno. Una esperienza al limite. Una sofferenza inenarrabile. Chi è rimasto incolonnato sotto il sole o di sera, in un drammatico lunedì 2 giugno, Festa della Repubblica, per via dei cantieri sulla famigerata A19, Palermo Catania, ha scritto di suo pugno resoconti ai confini della realtà. (la foto è tratta dalla pagina Facebook ‘Palermo e Dintorni’)
Scegliamo, fra tanti, un commento a un articolo del nostro giornale sul viaggio nella caotica A19: “Dopo tre ore di fila da Trabia a Villabate, ho avuto un malessere in pieno restringimento, chi viaggiava con me ha dovuto aiutarmi a non svenire, perché sarebbe successo una catastrofe di tamponamenti e mi chiedo in caso di emergenza come possono fare i mezzi di soccorso a raggiungere gli ospedali”. Già, come potrebbero fare?
La cronaca di un lunedì bestiale racconta questo e altro. Un inferno. Una pena. Una vergogna, anche. Verosimilmente un rischio che ha suscitato l’ira del presidente della Regione, Renato Schifani. Qualche incarico potrebbe saltare?
La lettera dei sindaci
I sindaci di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, di Altavilla Milicia, Pino Virga, e di Bagheria, Filippo Tripoli, hanno inviato una nota al presidente della Regione, al prefetto di Palermo Massimo Mariani e al presidente dell’Anas per chiedere interventi urgenti.
“La presenza di un maxi cantiere sull’A19 già da diverse settimane, a tutte le ore, sta creando gravissimi disagi alla circolazione stradale. Sembra quasi tutto pensato per creare disservizi – scrivono – A ciò si aggiunga che anche la statale 113 e la strada dei Valloni che collega Altavilla, Casteldaccia e Bagheria da diverso tempo risultano interessate da cantieri, impedendo percorsi alternativi”.
“Intervenga il prefetto”
Il deputato regionale Luigi Sunseri (M5S) ha scritto al prefetto di Palermo: “Situazione inaccettabile, senza piani di mitigazione, percorsi alternativi e una gestione trasparente dell’emergenza, intervenga con urgenza convocando una riunione con i soggetti coinvolti: Anas Regione Siciliana ed enti locali”.
Ma l’orizzonte non appare tranquillizzante. I cantieri sono lì, alle porte dell’estate. Potremmo ancora sentire parlare delle storie e dei disagi in A19. Potrebbero esserci altri giorni di passione. Altri giorni di pena, di sofferenza, di inferno.