SIRACUSA – Interdizione per rischio d’infiltrazione mafiosa a quattro aziende della filiera agroalimentare di Carlentini, nel Siracusano. Il provvedimento notificato dalla Prefettura di Siracusa a quattro ditte individuali è previsto dalla legislazione antimafia. “Durante la lunga e complessa istruttoria – spiega il prefetto Giusi Scaduto – sono emersi elementi gravi, precisi e concordanti sulla permeabilità alla criminalità organizzata mafiosa delle ditte tutte riconducibili ad un gruppo familiare coinvolto nel 2015 nell’operazione Terre emerse” eseguita dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Siracusa. Le indagini avevano fatto luce su un’organizzazione criminale “finalizzata all’appropriazione indebita di terreni altrui e al conseguente ottenimento del maggior beneficio economico possibile dalle terre così illecitamente sottratte.
Modalità non scevre da intimidazioni e danneggiamenti, che hanno consentito l’acquisizione di ingenti erogazioni pubbliche e di oltre 2 mila ettari di terreni appartenenti ad ignari proprietari, tra cui il Comune di Carlentini”. Il prefetto ricorda che il Comune si è costituito parte civile nel procedimento penale “uno stralcio del quale si è concluso con la condanna in primo grado di un notaio”, l’ex parlamentare regionale Giambattista Coltraro. Il prefetto Scaduto ribadisce che si tratta di una “strategia diffusa in buona parte della Sicilia che attraverso la creazione in serie di aziende agricole contribuisce a dirottare e risorse finanziarie destinate al comparto agricolo in favore di una pluralità di soggetti ma in realtà nelle mani di pochi gruppi a carattere familiare, direttamente o indirettamente collegati ai sodalizi mafiosi”. (ANSA).