Ingroia: "Vendola e il Pd |abbandonino Monti" - Live Sicilia

Ingroia: “Vendola e il Pd |abbandonino Monti”

Presentazione delle liste di Rivoluzione civile a Palermo. "Non siamo partito personalistico". Orlando: "I nostri interlocutori sono quel 53 per cento di siciliani che non ha votato, e ha detto ai propri padrini politici io sono libero". C'è anche Salvatore Borsellino

Rivoluzione civile
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PALERMO – Per l’apertura ufficiale della campagna elettorale Antonio Ingroia sceglie la sua Palermo, dove presenta le liste di Rivoluzione Civile con a fianco il sindaco Leoluca Orlando. Dopo la presenza televisiva di poche ore prime il candidato premier del cartello che mette assieme partiti di sinistra e società civile ribadisce le motivazioni per cui ha scelto di impegnarsi in politica. “Fra le principali c’è quella di dare un contributo all’accertamento della verità sulla stagione delle stragi e sulla trattativa Stato-mafia. Con questa politica la magistratura non potrà mai accertarla, perché ha fatto da ostacolo. Ci sono dei mandanti politici, e vanno individuati”.

 A sorpresa arriva Salvatore Borsellino, che nei giorni passati aveva criticato l’ex pm per aver ceduto troppo spazio ai partiti. “Lo ringrazio per essere presente – dice Ingroia –. La sua presenza non era attesa, e per questo fa ancora più piacere. Le sue critiche le ho accettate perché siamo parecchio legati, purtroppo sono state strumentalizzate per creare un caso”. A precisare la propria posizione è lo stesso Borsellino: “Sono qui proprio per sottolineare la mia vicinanza al progetto di Antonio Ingroia, che condivido anche se ci sono cose che non mi piacciono. Avrebbe dovuto essere più coraggioso e correre solo con la società civile, senza i partiti”. E a chi gli chiede se voterà per Rivoluzione Civile, Borsellino risponde così: “Molto probabilmente voterò Ingroia anziché Grillo, perché credo il suo progetto sia importante”.

Il grande assente, che sembra il vero nemico, è Nichi Vendola. Per primo lo cita Leoluca Orlando: “Il Pd cercava l’utile idiota cui appoggiarsi, parlo di Nichi Vendola”. Poi è il turno dello stesso Ingroia: “Vendola è un amico, che però sbaglia un po’ troppo spesso. Dovrebbe essere di sinistra, ma è attaccato al carro del Pd, che lo sta trascinando fra le bracci mortali di Monti”. Ne parla anche Giovanna Marano: “Dice che nelle nostre liste ci sono poche donne? Lo fa per avere solo qualche punto percentuale in più”.

Riemerge il tema delle alleanze. “Bersani sostiene di aver perso il numero di Ingroia – si chiede Saverio Lodato –, potrebbe domandarlo a Pietro Grasso che certamente lo ha”. Il leader di Rivoluzione Civile, che parla di sondaggi che danno la lista sopra l’otto per cento, intanto ribadisce il messaggio rivolto a Bersani: “Se crede di poter condividere i principi del nostro programma abbandoni Monti e venga con noi”. Ingroia torna poi a parlare del rapporto con i partiti che lo sostengono. “La nostra proposta politica è ambiziosa e difficile, perché con tutti i difetti possibili abbiamo dato vita ad una sintesi fra la società civile e quei partiti che hanno fatto buona politica in questi anni”.

Sulla sorte di Rivoluzione Civile non c’è ancora un disegno ben preciso: “Non nascerà un partito, soprattutto non nascerà un partito personale di Ingroia”. L’impegno della formazione arancione propone intanto come primo disegno di legge il “ddl Ingroia-La Torre, che risolverà il problema del debito pubblico colpendo tutti i patrimoni illeciti”, sostiene lo stesso candidato premier.

Il capolista al Senato Luigi Li Gotti fa un vanto della posizione presa dall’Italia dei Valori in Parlamento: “Siamo stati gli unici ad opporsi alla legge Fornero, quando ci accusavano di essere populisti. Ora invece anche gli altri dicono che la riforma delle pensioni non va bene. Il Pd ed il Pdl hanno votato per 54 volte la fiducia al governo Monti”. Parlano praticamente tutti: il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, il vicecapolista alla Camera Franco La Torre, Giovanna Marano, Fabio Giambrone, Anna Falcone, Luigi Costanza, Sandra Amurri, Saverio Lodato e Maurizio Torrealta. Parlano con entusiasmo, in particolare l’ex candidata alla presidenza della Regione. “Ho riflettuto parecchio prima di accettare la candidatura – dice –, sono qui per dar voce a quella frontiera siciliana che ho attraversato e che coraggiosamente fa fronte alla crisi giorno per giorno. Dobbiamo rimettere al centro il tema del lavoro”. Infine una parentesi sui sondaggi: “In Sicilia ci danno sopra l’8 per cento, per cui pensiamo di poter conquistare almeno un senatore qui”, dice Ingroia. Le prossime novità proposte da Rivoluzione Civile saranno presentate nella convention in programma la mattina del 2 febbraio al cinema Golden, sempre a Palermo.

 

 

 


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