Il sostituto procuratore Antonio Ingroia “viola” la Costituzione ed il suo comportamento “mette in evidenza l’esistenza di una gravissima questione istituzionale che va posta e affrontata nelle sedi sue proprie”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. “Prendiamo atto che il dottor Ingroia, anche nella sua qualità di magistrato, ha svolto consapevolmente un ruolo di provocazione politica – dice l’esponente del Pdl – non certo con l’obiettivo di difendere la Costituzione che egli viola venendo meno ai suoi doveri di imparzialità sanciti proprio dalla nostra Carta fondamentale ma con quello di mettersela sotto i piedi a partir dallo stato di diritto fondato sulla divisione dei poteri”.
“Per dirla fuori dai denti: se un magistrato che si occupa dei rapporti mafia-politica, che è dotato del potere di inviare avviso di garanzia, di realizzare custodie cautelari, di usare pentiti, a sua volta scende in politica e quindi evidentemente può servirsi dei poteri di cui è dotato anche per ‘mascariare gli avversari politici’ è evidente – dice Cicchitto – che si crea in Italia una situazione anomala e insostenibile, con un ruolo inusitato di una parte della magistratura, evidentemente quella politicizzata, alla quale fa paradossalmente riferimento lo stesso Ingroia”.
(Fonte ANSA)