“Se da una parte l’emergenza ha trovato in affanno il Servizio Sanitario Regionale nell’individuazione di risposte contenimento rapide e anticipatorie, appare tuttavia evidente, giorno dopo giorno, che lo sviluppo degli eventi, e non dimentichiamolo del loro drammatico impatto anche sull’economia, impone l’adozione di scelte strategiche, che non possono essere dettate unicamente dalla risoluzione dei problema, che si presentano giorno dopo giorno”. Lo dice Giuseppe Pecoraro, Presidente di Innovazione per l’Italia – Centro studi sulla Sanità e la Pubblica amministrazione.
“Scelte che dettano misure, che non devono essere destinate solamente al contenimento dell’emergenza ma anche e soprattutto indirizzate ad a avviare tutte quelle azioni necessarie che permettano, governando il presente, di dare solida fiducia ad una ripresa veloce cui guardano oggi con trepidazione tutti i siciliani. Pensare al presente è d’obbligo, guardare anche al domani è strategico. Vorremmo – prosegue Pecoraro – che il Governo regionale si assumesse senza esitazioni il governo di questa responsabilità e che cominciasse a dare indicazioni di più ampia visione. Certo in questo senso ci aspettiamo e cioè nel quadro della costruzione di una solida fiducia tra governo regionale e cittadini siciliani migliori l’intero sistema di comunicazione regionale. Sarebbe auspicabile che l’Assessorato alla salute, ad esempio, ci abituasse a comunicazioni giornaliere di natura istituzionale, vedi conferenze stampa giornaliere, comunicando lo stato quotidiano della situazione e delle azioni intraprese. Si auspica la Commissione tecnica guidata dal Dott. Candela renda noto il suo piano, i compiti e i suoi obiettivi, nella speranza che tale Commissione non si trasformi in un ulteriore organismo burocratico, di cui non avvertiamo il bisogno.
La trasparenza delle azioni – sottolinea Pecoraro – come delle informazioni è in questo momento è fondamentale, se non decisivo, per dare forza e sostegno alle azioni di governo in stato di necessità. Giusta la scelta di limitare drasticamente gli accessi in Regione, ma è necessario adottare misure ancora più invasive e decise come quelle adottate, ad esempio, dalla Regione Veneto di fare il tampone a numeri elevati di popolazione, in questo sostenuto dall’Osservatorio epidemiologico della Regione, che dovrebbe avere in seno informazioni e competenze necessarie ad affiancare le scelte di intervento e ridurre la possibilità di diffusione dell’epidemia e che la stessa possa sfuggire al controllo. Altresì sarebbe auspicabile guardare al sostegno che possono offrire le tecnologie digitali per il monitoraggio dei pazienti in quarantena come per il tracciamento dei pazienti positivi. Affidarsi a soluzioni come quelle del teleconsulto domiciliare per favorire il monitoraggio come a soluzioni di AI per l’analisi epidemiologica. Non è forse questo il compito della neonata Commissione, e cioè di indicare soluzione di carattere strategico e efficace? La sconfitta dell’epidemia – conclude Pecoraro – non è solamente un fatto clinico, e non può essere sostenuta solo dal personale sanitario che sta agendo con abnegazione e responsabilità sociale ed etica encomiabili, ma è anche un fatto organizzativo e di chi con coraggio individua linee strategiche che dell’emergenza facciano un’occasione di affidabilità e di reputazione”.