PALERMO – Presentati stamane, alla sede regionale di Palermo dell’Inps, i dati regionali su Cassa Integrazione Guadagni ed Assicurazione sociale per l’impiego nel primo semestre 2014. Il presidente del Comitato Regionale dell’Inps, Franco Gioia, ha illustrato i dati evidenziando una complessiva e sostanziale diminuzione del monte ore di Cassa Integrazione pagate dall’istituto in Sicilia a fronte, però, di una non ancora visibile diminuzione della disoccupazione.
“Rispetto al 2013 – ha comunicato Gioia –, seguendo anche i dati forniti dall’Istat, siamo di fronte ad una situazione che muta, con leggeri barlumi di ripresa. I settori che reggono meglio alla competitività sono quello agroalimentare, il manifatturiero ed il turismo, anche se quest’ultimo è in ripresa grazie agli arrivi di turisti stranieri e non di certo per il turismo interno, ormai ridotto al lumicino. Gli altri settori, cioè quelli dell’economia tradizionale, non reggono il confronto con il mercato e chiudono i battenti o finiscono, sempre più spesso, nel sommerso. Basti pensare che, nel solo primo trimestre di quest’anno, hanno chiuso in tutta la Sicilia 3800 imprese. A livello provinciale – prosegue il presidente –, a reggere meglio sono state Ragusa, Siracusa e Catania, mentre Palermo è in pari con l’anno passato; le altre province segnano un profondo rosso rispetto al 2013. Tutto questo fa presupporre che anche per il 2015 si prospetta il dato della disoccupazione fermo al 23 per cento”.
Gioia ha poi eviscerato i dati sulla CIG e sull’Aspi, mettendo in risalto le differenze con il 2013. “A livello nazionale, nel primo semestre 2014 la Cassa Integrazione Guadagni è diminuita del 1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in Sicilia è scesa del 30,67%, attestandosi a quota 13,5 milioni di ore. I dati indicano però che coloro che non ne hanno più usufruito non sono rientrati nel mondo del lavoro, ma sono finiti nel conto dei disoccupati. Difatti, le richieste per i sussidi di disoccupazione sono aumentate vertiginosamente dalle 41mila del primo semestre 2013 alle 58.311 di quest’anno, mentre sono oltre 25mila le richieste per la cosiddetta ‘Mini-Aspi’, ossia il sussidio ridotto. Questo ci fa purtroppo pensare che, nei prossimi mesi e nel 2015, crescerà il numero di persone che compongono l’esercito di coloro che vivono al di sotto della soglia di povertà. Per quanto riguarda invece la Cassa in deroga – conclude il presidente del Comitato Regionale –, dal Fondo Sociale Europeo arriveranno 240 milioni, che insieme ai 58 milioni di avanzo a livello nazionale andranno a coprire in pieno i 267 milioni di richieste”.
Presente alla conferenza anche Maria Sandra Petrotta, Direttore Regionale dell’Inps, che ha illustrato il progetto di revisione del decentramento territoriale. “Dal 2009 – ha annunciato Petrotta – abbiamo formulato una razionalizzazione degli uffici regionali e provinciali di più di 29mila metri quadrati, con un risparmio di circa 2,3 miliardi di euro. Adesso che questo piano è quasi completato, vogliamo modificare l’assetto delle nostre agenzie territoriali senza allontanarci dalla cittadinanza. Abbiamo 30 agenzie territoriali nell’Isola e, in vista di un loro riassetto, abbiamo chiesto ai sindaci dei comuni in cui sono locate ospitalità in luoghi che ci consentano di risparmiare sulle spese e sui costi di gestione. Con i nuovi strumenti telematici, le esigenze di prossimità all’utenza sono esaurite. Ma con questo non significa che vogliamo abbandonare il territorio: vogliamo solo rivisitare il decentramento, accorpando le agenzie geograficamente vicine o ridimensionarle a ‘Punto Inps’, che hanno una struttura più leggera e senza Responsabile dell’Agenzia, con un risparmio sui costi. Al momento – conclude Petrotta – abbiamo già ricevuto un 15 per cento di risposte positive dai Comuni e speriamo di averne altre a breve”.
A margine della conferenza, Maria Sandra Petrotta ha illustrato i risultati relativi alla sperimentazione avviata nella provincia di Trapani, con l’affidamento in via esclusiva all’INPS delle funzioni di accertamento dei requisiti sanitari per l’invalidità civile. “Sono stati ridotti i tempi per l’accertamento sanitario da 141 a 40 giorni di media. I risultati sono ottimali, perché il cittadino ne trae vantaggio, dovendo affrontare una sola visita medica, con un notevole risparmio de tempi, oltre che con un risparmio economico, perché si evitano le doppie visite all’Asp ed all’Inps e le consulenze pagate ad esterni quando l’Asp le delega. Per sperimentare questo metodo anche nelle altre province – conclude il Direttore Regionale –, è necessario per alcune di esse l’intervento da parte della Regione, perché mancano i fondi per garantire il personale medico e sanitario all’interno delle strutture dell’Inps”. A tal proposito, il presidente Franco Gioia ha mosso una critica al governatore Crocetta: “Il presidente della Regione – ha dichiarato Gioia – ci aveva promesso due appuntamenti per discutere della sperimentazione del sistema degli accertamenti sanitari per le invalidità civili nelle nostre strutture, ma se ne deve essere dimenticato, dato che siamo tuttora in attesa di una sua risposta in merito”.