Inps, lavoratori in sciopero: |"I salari non si toccano" - Live Sicilia

Inps, lavoratori in sciopero: |”I salari non si toccano”

La scure dei tagli alla produttività dei lavoratori, potrebbe abbattersi presto dopo la bocciatura del piano contenente le misure di riduzione della spesa presentato dall’Inps. I lavoratori rischiano di perdere circa tre mila euro l’anno.

Volantinaggio davanti alla sede di Catania
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CATANIA –  Inps: sindacati sul piede di guerra contro i tagli. I lavoratori dell’istituto di previdenza hanno scioperato in tutta Italia. Catania non è stata da meno. I dipendenti si sono dati appuntamento nella zona antistante la sede dell’Inps in viale della Libertà per un volantinaggio finalizzato a denunciare pubblicamente la manovra di spending review che andrà a decurtare i loro stipendi. Una scure, quella dei tagli alla produttività dei lavoratori, che potrebbe abbattersi presto dopo la bocciatura da parte della Ragioneria generale dello Stato del piano contenente le misure di riduzione della spesa presentato dall’Inps.

Una situazione che ha generato non pochi malumori tra i sindacalisti (della Fp Cgil, Cisl FP e Uil Pa) e i lavoratori che potrebbero vedersi sottrarre circa tre mila euro l’anno dalle buste paga. “In un momento difficile come questo, con disoccupazione e cassa integrazione alle stelle, il personale non può essere utilizzato come il bancomat a cui ogni governo può attingere a piacimento” dice Armando Coco, segretario della Cisl FP. L’ente, del resto, ha subito “negli anni il continuo accanimento sui bilanci degli enti previdenziali, ultimo dei quali il taglio di 240 milioni di euro disposto dalla legge di stabilità” come ricorda Gaetano Agliozzo, segretario della Fp Cgil.

Un altro aspetto che ha creato forti difficoltà riguarda la riduzione del personale che, nel giro di una decina d’anni, è stato fortemente ridimensionato. Le cifre sono tristemente eloquenti: da 40mila a 26mila unità su base nazionale. Non senza ricadute sui servizi erogati e sul carico di lavoro dei dipendenti ancora impiegati. “Il personale della provincia di Catania ha già grosse difficoltà a sostenere i carichi di lavoro eccessivi legati alla carenza di organico con ricadute sulla qualità del servizio offerto ai cittadini” spiega Armando Algozzino, segretario della Uil Pa. Il caso catanese è da manuale, tenuto conto che il turn over non è stato rispettato e chi è andato in pensione non è stato sostituito da nuovi assunti. Insomma il quadro non è rassicurante: carenza di personale, stipendi decurtati, carichi di lavoro eccessivi e, inevitabilmente, servizi a rischio.


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