A mio avviso il vero scandalo è lo stato di incuria e degrado della torre dell'isolotto.
A mio avviso il vero scandalo è lo stato di incuria e degrado della torre dell'isolotto.
Ah, avevo dimenticato la categoria dei fanatici oltre ai fannulloni, ai mediocri e agli invidiosi..anche i fanatici "parolieri" saranno esauditi, sempre con i fatti ovviamente
La galla: non ci servono le tue " giaculatorie e sermoni" di alta cultura che gratificano solo la tua immensa spocchiosità. Ci servono più fatti xchè a differenza del tuo pensiero Palermo è un bronx
Conclusione; i veri sudisti parlano sempre con i fatti e non a "pupetti", certo il detto predica bene e rozzola male lasciamolo al mondo dei fasulli preti o ai fasulli cristiani ripresi ieri dal nostro papa a occuparsi veramente per il bene comune
L'emergenza come al solito scatta in ritardo. Era scontato che ci saremmo trovati in queste condizioni. Gli incendi non sono dovuti al caldo ma sono i piromani il problema. C'è un'organizzazione non si tratta di persone singole. L'acqua è un problema secolare in Sicilia. La politica non ha avuto mai una strategia per risolverlo definitivamente. La maggior parte dell'acqua piovana viene perduta. Ci voglio dighe ed invasi. Si dovrebbe trovare un modo che l'acqua dal nord in cui ha piovuto molto con alluvioni venga confluita in rete fino ad arrivare in Sicilia e al sud e non dis perderla con le inondazioni. Occorre un'opera ingegneristica di rete idrica nazionale per distribuire l'acqua da dove piove molto a dove c'è la siccità. La politica invece di occuparsi delle poltrone si occupi dei veri problemi dalla salute all'acqua e al lavoro per i giovani che sono costretti ad andarsene. Gli immigrati hanno preso il posto dei nostri giovani e fra non molto oltre ad essere islamizzati saremo in minoranza dando la possibilità di usufruire delle nostre conquiste. Siamo un popolo rassegnato a subire l'immigrazione e al tempo stesso di emigrati. Qualcosa non quadra.
Ho conosciuto Endrigo ascoltando Era d’estate, da allora ho sempre amato le sue canzoni. Nel 2000 l’ho invitato al teatro Eden di Treviso, in occasione della 2^ Festa della vita, dove ha cantato canzoni d’amore, canzoni della tradizione veneta, accompagnato da tre cori, di bimbi della locale scuola elementare, della Scuola Cantorum …lui con la chitarra,assieme ad un chitarrista romano, la platea lo applaudì commossa. La sera prima arrivò in treno e lo portai a mangiare la Sopa Coada, una minestra a base di colomba, assieme a decine di esuli Giuliano Dalmati, dopo lo spettacolo lo portai a mangiare polenta e baccalà. Il giorno dopo, uscito dall’albergo che gli avevo prenotato, lo accompagnai all’aeroporto di Tessera, per tornare a Roma. Per strada mi chiese se fosse stato sempre intonato quando cantò al teatro, io gli risposi che la sua bravura aveva coperto le sottili stonature, causate dal difetto all’udito di cui soffriva da un po’ di tempo. Ci salutammo con un abbraccio, per me commovente.