"Io sono io e voi non siete..." | La Sicilia dell'appartenenza - Live Sicilia

“Io sono io e voi non siete…” | La Sicilia dell’appartenenza

Commenti

    Tra incompetenza e arroganza, la politica sta mostrando il peggio di se’. Arridateci la prima Repubblica, subito.

    Difendere il merito e l’impegno non può essere fatto da gente eletta per censo e privilegi decennali. E’ compito della società civile e quindi anche di questo giornale insistere per il merito e per bandi pubblici trasparenti. Qualcuno potrebbe immaginare se in questo giornale o alla Fiat assumessero personale per diritto feudale? Chiuderebbero in un mese come tutte le aziende partecipate che in effetti andrebbero chiuse perché fallite o in default, con bilanci ripianati con le tasse pagate malvolentieri dai contribuenti che ricevono in cambio, nella maggior parte dei casi, un servizio pessimo.

    Con tutto il rispetto, che niente fosse cambiato si era capito anche dalle primissime nomine del 2017 e da quelle a seguire.

    La Sicilia è destinata ad una morte lenta.Peccato .

    Se guardiamo i nomi delle persone che hanno avuto incarichi di potere ( assessori, presidenti di aziende e fondazioni regionali , direttori di ASP ecc.ecc.) in questi anni ci accorgiamo che i nomi sono sempre gli stessi. Cambiano i governi e le maggioranze, cambiano i presidenti regionali ma nei posti di governo e di sottogoverno ci sono sempre gli stessi nomi. Anche quando sembra che ci siano delle novità ci accorgiamo che dietro ci sono i soliti nomi. Spesso si tratta di mogli, mariti, figli, amanti cugini, o presunti tali. Gente che qualche anno fa gravitava a sinistra poi le troviamo a destra e viceversa. Anche nei “nuovi” partiti e movimenti prevale questa logica del “riciclaggio ” o del ” familiarismo”. La mancanza di lavoro costringe il politico di turno a “riciclarsi” e cercare di sistemare i parenti. Il numero impressionante di “consulenti” è il segnale di tale degenerazione. Anche il tentativo di far “risorgere” le tanto squalificate province nasce da questa bisogno. Tutti hanno famiglia e bisogna pure sistemarli in qualche modo tali parenti.

    L’unica soluzione per tentare di risolvere i grandi problemi che attanagliano l’Italia ed in particolare la Sicilia? Andare contro i poteri mafiosi chiedendo l’intervento dell’esercito con potere di polizia. Tutto il resto si sta dimostrando letteralmente inutile e dannoso per la popolazione civile che sembra essersi assuefatta al peggio.

    Penso che non cambierà mai nulla. Il sistemo era questo è questo rimane. Come si dice: cambiare tutto per non cambiare niente. La verita e’, come ha gia espresso qualcuno che, gira e rigira, sono sempre gli stessi che manovrano, direttamente o indirettamente. Ma la vera verità e’ un altra, anzi sono due: una e’ che chi arriva a capo di un ente, presidente della Regione e simili, non ha il coraggio di fare un repulisti di tutto il fango che c’è, perché, altrimenti avrebbe tutto il mondo che gli sta attorno, contro; l’altra verità e’ che, quando andiamo alle urne, siamo sempre i soliti pecoroni. Facciamo tanta chiacchiere, ci lamentiamo, tanti bla bla bla e, poi, non siamo in grado di fare una rivoluzione.

    La prima Repubblica c’è già e si chiama Leoluca Orlando: il maestro dell’appartenenza come sistema.

    BRAVO PUGLISI. DELUSIOME MUSUMICCI. OLTRE AL BELLI LA MITICA FRASE E’ STATA PROFERITA ANCHE DAL MARCHESE DEL GRILLO, ALIAS …

    Musumeci, non l’ho votato, è una persona per bene.
    Purtroppo quando un politico deve governare si deve alleare, vedi alleanza con Miccichè (la colpa non è mia mal cavallo mi tocco, recitava un poesia che parla di Federico di Verona), purtroppo se il politico per bene vuole continuare a governare deve fare le figuracce o si dimette, tanto non gliela prescritto il medico di fare il Presidente della Regione.
    Io personalmente non sarei capace di sopportare tutti gli attacchi, anche quelli volgari, per accontentare, non dico i miei compagni di merenda, ma i miei compagni di gestione della cosa pubblica

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