Ipab, lo scandalo affittopoli | Indagine sui movimenti di denaro - Live Sicilia

Ipab, lo scandalo affittopoli | Indagine sui movimenti di denaro

L'ipab Bonaventura di Giarre nel mirino delle fiamme gialle ripostesi. Le denunce del commissario straordinario Jervolino, rilasciate a LiveSiciliaCatania, sulla precedente gestione hanno prodotto l'apertura di un fascicolo. TUTTI I PARTICOLARI 

GIARRE. Sulla scorta delle denunce del commissario straordinario Salvatore Jervolino, pubblicate in anteprima da LiveSiciliaCatania, la Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto ha aperto un’indagine sull’Ipab Bonaventura di Giarre. La Fiamme Gialle hanno già acquisito una corposa documentazione relativa alla concessione in locazione senza alcuna gara ad evidenza pubblica del palazzo di via De Gasperi, uno dei beni di proprietà dell’ex opera pia. Sentita dai finanzieri anche la segreteria dell’Ipab Maria Antonia Battaglia.

Sotto la lente d’ingrandimento dei militari la gestione dell’ex commissario straordinario Maurizio Murabito. A beneficiare dell’affidamento diretto due cooperative: la “Promozione” di Acireale e l’ “Ambiente e Benessere” di Mascali.

E intanto un nuovo importante tassello si aggiunge anche in merito ai presunti lavori compiuti, indicati in circa 150mila euro, all’interno dell’edificio dalla cooperativa mascalese. Il commissario Jervolino, il cui incarico è stato prorogato dieci giorni fa per altri sei mesi dall’assessore regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro Giuseppe Bruno, ha dato incarico nel dicembre dello scorso anno all’ingegnere Vito Mancino di accertare l’effettivo adempimento dei lavori previsti dal contratto stipulato. Ma nella relazione compilata, al termine del collaudo, Mancino ha dichiarato l’impossibilità di verificare la correttezza delle somme indicate nel computo metrico. Non sarebbero state fornite infatti, nel corso della visita nell’edificio, né la documentazione sullo stato dei luoghi prima dei lavori né le fatture di buona parte degli interventi contabilizzati.

Ma un altro bene di proprietà dell’Ipab Bonaventura, un terreno con annesso fabbricato nella frazione giarrese di Macchia, è finito al centro dell’inchiesta condotta dai finanzieri ripostesi. Nell’ottobre del 2012 l’allora commissario dell’ex opera pia Maurizio Murabito diede incarico all’ingegnere Sebastiano Pennisi di eseguire una perizia per quantificare il valore del fondo in oggetto, al fine di venderlo. Il valore del terreno semi edificabile fu quantificato in poco più di 66mila euro. Nessun parere di congruità, come previsto dalla normativa, sarebbe stato chiesto all’ufficio tecnico comunale giarrese che, interpellato successivamente dal commissario Jervolino, definì il valore stimato incongruo. Un costruttore locale venne incaricato di trattare, per conto dell’Ipab Bonaventura, la vendita del terreno. Ma la resistenza opposta dal comodatario del fondo avrebbe impedito di fatto la vendita. Nella nuova perizia, redatta lo scorso maggio dall’ingegnere Antonio Giaimo, il valore di mercato del terreno e dell’annesso fabbricato sono stati valutati pari a circa 240mila euro, quattro volte più della precedente stima.

Tutte la documentazione è stata acquisita dalla Guardia di Finanza, che intende far luce su quest’ennesima anomalia.

 


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