"Irregolarità al canile municipale", cadono le accuse

“Irregolarità al canile municipale”, cadono le accuse

Assolti un dirigente comunale e il responsabile amministrativo della struttura

PALERMO – Nessuna irregolarità nel comportamento degli imputati. Il giudice per l’udienza preliminare Paolo Magro ha assolto Bernardo Streva e Maurizio Pedicone, imputati per omissione di atti di ufficio.

Pedicone all’epoca dei fatti, nel 2015, era dirigente responsabile del servizio Diritti degli animali del comune di Palermo, mentre Streva era responsabile amministrativo del canile municipale. Erano difesi dagli avvocati Marcello Montalbano, Andrea Bellafiore e Teresa Re.

Secondo l’accusa, che non ha retto, non avrebbero prelevato, custodito e curato i cani randagi omettendo di applicare una ordinanza della Regione Siciliana. Inoltre per accalappiare i cani si sarebbero affidati ad una associazione non convenzionata con il canile.

Le difese hanno fatto emergere che tutti i cani affidati alla società erano stati identificati e tatuati dal servizio veterinario dell’Asp di Palermo. Ed ancora: “Tutte le operazioni sono state effettuate alla costante presenza del personale della Polizia municipale per un ulteriore controllo sulla loro regolarità ed a tutela dell’ordine pubblico”.

Insomma, nessuna omissione, ma una regolare attività sotto il controllo dei vigili urbani.


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