CATANIA – Lo scorso 3 settembre si sono svolti i test d’ammissione per i corsi di professioni sanitarie e in questi giorni l’UDU (Unione degli universitari) e la CGIL hanno ricevuto molte segnalazioni riguardo alcune palesi irregolarità registrate durante lo svolgimento della prova. L’ Unione degli Universitari ha di conseguenza avviato un’ azione legale con il patrocinio dello Studio Legale Michele Bonetti Avvocato & Partners, in modo da poter garantire anche nell’Ateneo catanese il rispetto del diritto allo studio della persona.
Il diritto allo studio, in quanto diritto primario della persona, può essere compresso solo nel contemperamento degli interessi e al cospetto di una procedura del tutto regolare. Nel momento in cui vi siano anche delle minime illegittimità, il diritto allo studio, in quanto diritto della persona, si espande e permette l’iscrizione del ricorrente in soprannumero.
Udu e CGIL ribadiscono ancora una volta come sia importante per una democrazia degna di tale nome, annullare il sistema dell’accesso programmato e ottenere l’accesso libero alle università. “Per fare ciò partiamo – spiegano i rappresentanti sindacali- dalle irregolarità che si sono verificate durante lo svolgimento dei test qui a Catania, per dimostrare l’iniquità del sistema e chiedere la sua abolizione.
Tali tesi caratterizza oramai da numerosi anni la nostra azione amministrativa e dopo la storica sentenza del TAR Lazio, ad oggi è condivisa ed accolta dai TAR nazionali ed in ultimo anche dal Consiglio di Stato.
Per aderire al ricorso bisogna inviare un email all’indirizzo info.uduct@gmail.com entro e non oltre il 20 Ottobre 2014.