PALERMO – E alla fine, le dimissioni sono arrivate davvero. Come anticipato poco meno di una settimana fa da Live Sicilia, Luciana Giammanco ha deciso di abbandonare il ruolo di Commissario straordinario dell’Irsap. Una decisione dettata dalla volontà, pare di rimettere nella mani del nuovo governatore Crocetta la scelta della guida dell’Istituto regionale per lo sviluppo produttivo, sorto dalla fusione delle undici Asi.
La Giammanco era finita, nei mesi scorsi, al centro di uno scontro furioso tra l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’allora assessore alle Attività produttive Marco Venturi. Quest’ultimo, infatti, aveva contestato, con tanto di “carte” portate alla Procura di Palermo e a quella della Corte dei conti, la scelta di Lombardo di commissariare l’Irsap, nello scorso mese di agosto. Una scelta, a detta dell’ex governatore, “necessaria e improcrastinabile” dopo l’entrata in vigore della legge cosiddetta “bloccanomine”. Una legge che impediva a Lombardo di nominare il nuovo presidente e lo obbligava, semmai, a ricorrere a un commissario straordinario. E il presidente dell’Irsap in reltà, era stato individuato, da Venturi, nella figura del suo segretario particolare, in quel momento anche alla guida di tre consorzi Asi in liquidazione: Alfonso Cicero. Ma, come detto, Lombardo optò per la Giammanco, scatenando la reazione di Venturi, che dapprima ha diffidato il nuovo commissario, poi ha deciso di portare i documenti sulla nomina alle Procure. Infine, l’assessore ha deciso persino di lasciare la giunta Lombardo.
E dalle dichiarazioni di Venturi, in quei giorni, emerge anche un passaggio inquietante: “I contenziosi in corso, per via dell’illegittimità della rappresentanza legale dell’Irsap, – ha detto – subirebbero subito un colpo mortale a danno dell’interesse pubblico compresi quelli dell’Asi di Agrigento. Contenziosi già sorti e che sorgeranno per le aziende in odore di mafia e per quelle colluse per le quali l’ex commissario Alfonso Cicero aveva proceduto alla revoca dei lotti e degli appalti”. Un timore in qualche modo alimentato, nei giorni scorsi, dal ritardo col quale l’Irsap si è presentato di fronte al Tar nei ricorsi contro alcune imprese “in odor di mafia”. Come se non bastasse, i presunti ritardi nella sottoscrizione del contratto della Giammanco, a detta della Cisl nissena, sarebbero stati alla base del ritardo nell’erogazione degli stipendi dei dipendenti dell’Asi di Caltanissetta. Adesso, la Giammanco ha deciso di farsi da parte. Di rimettere nelle mani di Crocetta la scelta del nuovo commissario. La dirigente, comunque, resta a capo del dipartimento delle Autonomie locali e alla guida della Provincia di Trapani, dove ricopre ancora il ruolo di commissario.