Iscrizione all'Anac non approvata |A rischio il futuro di Reset - Live Sicilia

Iscrizione all’Anac non approvata |A rischio il futuro di Reset

La politica e i sindacati in allarme per il destino della società consortile

COMUNE DI PALERMO
di
5 min di lettura

PALERMO – Il destino della Reset è più in bilico che mai. In una nota, la società consortile del comune di Palermo lancia l’allarme: il tempo concesso dall’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione, per modificare lo statuto è finito e l’iscrizione all’apposito albo adesso è a rischio. Con la conseguenza, come scrive oggi il Gds, che l’azienda nel 2020 non possa firmare contratti con il Comune o le altre partecipate che, ad oggi, sono gli unici “clienti” della società.

“Il pericolo che la Reset debba fermarsi e non possa più ricevere commesse dal comune di Palermo, così come dalle altre società partecipate, perché non è stato modificato lo statuto secondo le indicazioni dell’Anac è gravissimo, oltre che incomprensibile – dicono i consiglieri comunali di Italia Viva Sandro Terrani, Gianluca Inzerillo, Dario Chinnici, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa, Ottavio Zacco, Giusy Russa e Katia Meli – Per di più se si pensa che i consiglieri ne vengono a conoscenza solo tramite la stampa. Chiediamo che l’amministrazione riferisca subito al consiglio comunale sulla situazione, concordando con l’aula un percorso che in tempi rapidissimi consenta di arrivare a una soluzione. Il blocco delle attività Reset costituirebbe un danno per i palermitani e per i lavoratori, che non meritano questa ennesima beffa”.

“Siamo esterrefatti – dice Salvo Barone del sindacato Asia – È ormai da anni che si va avanti con questa storia, con una amministrazione che viaggia lasciandosi guidare dalle onde su un mare in tempesta. Abbiamo come la sensazione che qualcosa si muova solo dopo le proteste,  con accordi disattesi da anni, contratti di servizio a dir poco inadeguati, mancata registrazione delle società in House… e potremmo continuare ancora.  Ci chiediamo che senso ha continuare a lasciare in vita questa ormai pseudo società. Gestita in modo oculato per quel che riguarda i bilanci, ma che vede i lavoratori ancora essere le uniche vittime del sistema e addirittura le organizzazioni sindacali apprendere notizie di vitale importanza senza che le stesse sia oggetto di un serio confronto sindacale. Si rischia di fare un enorme tuffo nel passato”.

“Il comune di Palermo ha il dovere di trovare immediatamente una soluzione per la Reset: non possiamo nemmeno immaginare che la giunta e il consiglio comunale rimangano fermi di fronte al rischio che la società non possa più svolgere servizi per la mancata iscrizione all’Anac. Le strade sono due: approvare subito le modifiche statutarie chieste dall’Autorità o impugnare al Tar la delibera. La società è con le casse a secco e c’è il serio rischio che non possa nemmeno pagare stipendi, fornitori e Tfr. Intanto la Cisal ha già chiesto un incontro urgente al vicesindaco Fabio Giambrone”. Lo dicono Nicola Scaglione e Gianluca Colombino, commissario Cisal Sicilia e segretario Cisal Palermo.

“É veramente assurdo come si sia arrivati a questo punto – dicono i consiglieri comunali Paolo Caracausi, Valentina Chinnici, Massimiliano Giaconia e Tony Sala – Pretendiamo di sapere se l’inadempienza che ci ha portati al punto di mettere a rischio un’azienda di 1500 dipendenti che eroga servizi importanti per la città di Palermo è in capo agli uffici competenti o alla parte politica dell’amministrazione o vi è una corresponsabilità. Ultimamente l’approssimazione, anche per questioni di una certa delicatezza, sembra essere diventata una prassi. Ancora una volta il Consiglio Comunale per rimediare al tempo trascorso infruttuosamente, e mettere al sicuro l’azienda e i servizi che la stessa eroga, come é accaduto in passato in casi altrettanto delicati, non appena riceverà l’atto non si risparmierà per approvarlo, ma dovrà fare tutto in gran fretta e in emergenza. Non è più accettabile questo modus operandi: ci rivolgiamo pertanto al Sindaco, al suo Vice e a tutti i componenti della Giunta chiedendo loro di vigilare sull’operato degli uffici poiché una città come la nostra non può incorrere in tanta superficialità”.

“Apprendiamo con grande stupore della mancata approvazione di iscrizione della Reset all’Anac in quanto sembrerebbe che, alla data attuale, non siano state apportate le dovute modifiche allo statuto della Società – dichiara Mimma Calabrò, Segretario Generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani – A partire dal 2020, dunque, tutto ciò si tradurrebbe in una impossibilità da parte di Reset a non poter più stipulare contratti sia col Comune di Palermo che con le altre partecipate. Le preoccupazoni più volte palesate dalla Fisascat durante i vari incontri recentemente svoltisi, si traducono purtroppo, ancora una volta, in realtà. Più volte ai nostri dubbi è stato risposto che i problemi si trovavano in fase di risoluzione ma, allo stato attuale, possiamo affermare che tutto ciò non è avvenuto. Una situazione simile mette a rischio gli oltre 1300 lavoratori della Reset e, conseguentemente, le loro famiglie – conclude la Sindacalista – chiediamo, pertanto che l’Amministrazione Comunale invii, con carattere di estrema urgenza, tutta la documentazione necessaria al completamento dell’iter di adeguamento dei requisiti. Abbiamo inviato, inoltre, richiesta al Sindaco affinchè intervenga con la convocazione di un tavolo, alla presenza di tutte le parti coinvolte, al fine di definire con estrema urgenza tutte le procedure. Non è concepibile che i lavoratori Reset, già da troppi anni martoriati, subiscano un’ulteriore mortificazione che possa tradursi con la perdita del proprio posto di lavoro”.

“Non c’è proprio niente da fare, Orlando è il prototipo di Giano bifronte: da un lato è velocissimo a vessare i palermitani con tutte le tasse possibili ed immaginabili (ultima in ordine di tempo la Ztl notturna), dall’altro mette in serio pericolo il lavoro di oltre 1500 palermitani e la vita delle rispettive famiglie”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo dell’Udc, che prosegue: “E’ davvero sconcertante il pressappochismo e l’incompetenza dimostrati da sindaco ed assessori nella vicenda della Reset, che rischia di andare a gambe all’aria perché l’Amministrazione comunale non è ancora riuscita a modificare lo statuto così come richiesto dall’Anac, un passaggio fondamentale per permettere l’iscrizione della Reset nel registro delle società che svolgono servizi in house. Senza questo fondamentale passaggio, la Reset non può quindi stipulare alcun contratto né con il Comune né tantomeno con le altre aziende comunali, con l’unica prospettiva del fallimento. Davvero un bel risultato per chi, come il sindaco, è così lesto nel mettere le mani nelle tasche dei palermitani e così distratto quando si tratta di garantire migliaia di famiglie e di garantire servizi fondamentali per la città”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI