PALERMO – Fino a pochi giorni fa la lite tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein sull’allargamento del centrosinistra ai renziani era una diatriba tutta romana e non sembrava toccare la Sicilia. A distanza di pochi giorni, però, il quadro è cambiato.
Ora balla anche il centrosinistra
Dopo l’attacco del capogruppo Iv alla Camera Davide Faraone al governatore Renato Schifani, in crisi finisce la maggioranza di centrodestra che sostiene Roberto Lagalla al Comune di Palermo. Lo sciame sismico provocato dalle parole di Faraone, tuttavia, finisce per far ‘ballare’ anche la casa del centrosinistra in Sicilia.
È l’effetto imponderabile figlio di due azioni parallele. Da una parte la ‘scomunica’ partita dal centrodestra nei confronti dell’alleato renziano a Palazzo delle Aquile, con una richiesta di verifica all’interno della maggioranza partita da FdI, Lega, Dc e Forza Italia che hanno messo nel mirino I6talia viva. I renziani, infatti, coabitano col centrodestra nella gestione ‘civica’ della quinta città d’Italia. Dall’altra il dialogo a distanza tra il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e lo stesso Faraone.
Il dialogo Faraone-Barbagallo
L’uomo di Renzi in Sicilia, attraverso ‘la Repubblica’, ha colto idealmente la palla al balzo offerta dal segretario regionale Dem alcuni giorni fa con una intervista a LiveSicilia. “Iv rompa col centrodestra” se vuole sedersi al tavolo dell’alternativa a Schifani, era stato l’assist pro-renziani. Oggi Faraone risponde e lancia l’idea di un fronte “riformista” che potrebbe mettere insieme dagli autonomisti al Pd, passando per Gianfranco Miccichè, nemico giurato di Schifani.
Avs e M5s non cistanno: “Mai con Iv”
Nel frattempo arrivano le parole della sinistra e del Movimento cinque stelle al Comune di Palermo: un fronte composto da Avs, Movimento cinque stelle e Franco Miceli, quest’ultimo avversario di Lagalla alle Amministrative 2022. Lo stop a Italia viva è netto: “No ad ipotesi di allargamento al Comune di Palermo della coalizione di centrosinistra ai renziani”, dicono Fabio Giambrone, Antonino Randazzo e Miceli.
“I renziani sono gli artefici, assieme ad altri, della candidatura di Lagalla a Palermo – aggiungono -. Esprimono un loro esponente in Giunta e sostengono con orgoglio i provvedimenti di questa Amministrazione. A Palermo sono di fatto organici al centrodestra. Impensabile, quindi, un’apertura di credito nei loro confronti”. Parole che aprono il fronte del centrosinistra, dove fino a qualche giorno fa regnava la quiete e dove ora si rischia lo fascio per i movimenti tellurici del centrodestra.