Keller, doccia fredda per i lavoratori | Si va verso la liquidazione - Live Sicilia

Keller, doccia fredda per i lavoratori | Si va verso la liquidazione

Per i liquidatori aziendali non ci sono i presupposti di legge per poter avviare la procedura di amministrazione controllata per la società produttrice di carrozze ferroviarie, con stabilimento primario a Villacidro e sito satellite a Carini, vicino Palermo.

incontro al ministero dello sviluppo economico
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VILLACIDRO, 15 LUG – Precipita la situazione per la Keller Elettromeccanica Spa in liquidazione. Nell’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione dei funzionari del ministero Lavoro, delle rappresentanze sindacali e dei liquidatori giudiziali dell’azienda nominati dal Tribunale di Cagliari, questi ultimi hanno affermato di non ravvisare i presupposti di legge per poter avviare la procedura di amministrazione controllata per la società produttrice di carrozze ferroviarie, con stabilimento primario a Villacidro e sito satellite a Carini, vicino Palermo.

La posizione dei liquidatori è stata motivata con l’obbligo da parte loro del rispetto delle leggi vigenti sulla procedura di liquidazione a cui si devono scrupolosamente attenere. Allo stato delle cose, quindi, per la Keller non sembrano esserci più possibilità di salvezza. La speranza residua era affidata a una eventuale amministrazione controllata, soluzione ritenuta impraticabile dai commissari liquidatori. Le organizzazioni sindacali Fiom, Fsm Cisl e Uilm territoriali, presenti al tavolo ministeriale, si sono opposte a questa linea. “Adesso che anche la politica, con i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, e la Regione Sardegna si sono rese disponibili a cercare e perseguire soluzioni tese a evitare la fine di una importante realtà industriale come la Keller e la perdita di centinaia di posti di lavoro – ha commentato Marco Angioni, segretario territoriale della Fsm – ci troviamo davanti il muro innalzato dai liquidatori giudiziali che si appigliano al rispetto delle procedure di legge da seguire. A loro non chiediamo di trasgredire le leggi ma solo una maggiore sensibilità verso quasi trecento lavoratori e rispettive famiglie sull’orlo del dramma”.


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