La brutale aggressione a Grammichele e l'arrivo all'ospedale di Caltagirone - Live Sicilia

La brutale aggressione a Grammichele e l’arrivo all’ospedale di Caltagirone

La testimonianza
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E’ domenica, notte inoltrata, il pronto soccorso dell’Ospedale Gravina Santo Pietro di Caltagirone lavora senza sosta. I pazienti rientrano nella casistica del fine settimana. Ubriachi molesti, uno di questi richiede l’intervento degli uomini del Comando Compagnia Carabinieri di Caltagirone. Alcuni bambini con febbre alta, i cui genitori, in apprensione preferiscono rivolgersi alle cure dei medici di Pediatria. Dalla casa circondariale di Contrada Noce giunge anche un uomo con un probabile infarto in corso. Il via vai è incessante e sebbene gli ingressi siano numerosi i medici danno conforto in tempi ragionevoli a tutti gli utenti. In quella saletta c’è anche un piccolo uomo di 10 anni, sbarcato 3 giorni prima a Catania, ha una forte anemia, non si regge in piedi ed è stato trasportato d’urgenza dal C.p.A. di Grammichele dove in questi giorni sono giunti 25 minori richiedenti asilo.

A sirene spiegate giunge l’ennesima ambulanza. I paramedici scendono concitati, le porte a scorrimento si aprono al giungere della barella e dal triage il responsabile si alza velocemente per facilitare le operazioni di ingresso della stessa barella. Coperto da un lenzuolo sporco di sangue entra un anziano. Livido in volto, a tal punto da far tutt’uno con il colore della giacca che indossa, di colore scuro. Emette lamenti sordi e singhiozza . E’ vittima di una brutale e violentissima aggressione. L’uomo giunge solo, la pietà della sua condizione scompone la professionalità dei medici e dei paramedici che non trattengono la rabbia. Una donna nella sala d’attesa scoppia in un pianto dirotto.

Agghiacciante la cronaca di quanto è accaduto. E’ domenica pomeriggio e l’uomo passeggia per Piazza Dante a Grammichele. Due giovani lo seguono a distanza, hanno già pianificato una rapina che a breve diventerà una aggressione bestiale immotivata. La ricostruzione è quella degli uomini del Comando Compagnia Carabinieri di Caltagirone retto dal Comandante Matteo Martellucci, la cui attività investigativa ha permesso in pochissimo tempo di dare un volto ai vili aggressori, grazie a rilievi sul luogo della violenza e all’ausilio di molte telecamere della zona i cui filmanti sono stati vagliati con cura dagli inquirenti. L’uomo raggiunge casa e i due giovani entrano con lui, vogliono dei soldi che l’uomo non ha. La casa viene messa a soqquadro, non c’è un mobile, un pensile, un arredo che non venga distrutto dalla violenza dei due giovani. L’uomo non viene risparmiato dalla loro brutalità. Calci, pugni, molti rivolti direttamente al volto, causano oltre alle ferite un trauma cranico che costringe gli uomini del pronto soccorso di Caltagirone a trasferire l’anziano uomo a Catania dove le sue condizioni critiche sebbene stazionarie sono costantemente monitorate dai medici del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Garibaldi. Sui social la notizia indigna ed in molti chiedono giustizia e certezza della pena. La comunità calatina, rievoca l’emergenza sicurezza, un emergenza mai sopita a cui da molti fronti si attendono risposte concrete che tardano ad arrivare.

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