La Carovana antimafie in città| La tappa al Tribunale - Live Sicilia

La Carovana antimafie in città| La tappa al Tribunale

Tappa catanese della Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l'Enseignement. Stamattina l’incontro con i lavoratori di Aligrup e Riela, poi una tappa al Tribunale di Catania (nel giorno del processo Sandri), nel pomeriggio l’appuntamento è a Misterbianco con i dipendenti di Almaviva. Stasera Librino.

“SE SAI CONTARE INIZIA A CAMMINARE”
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CATANIA – “Se sai contare inizia a camminare”. Parafrasando il celebre film “I cento passi”, la Carovana internazionale antimafie sta proseguendo il suo cammino. E di strada i testimoni dell’antimafia ne hanno fatta parecchia. Da Tunisi fino a Catania, passando da Palermo e Niscemi. Oggi la tappa catanese si è aperta a San Giovanni La Punta, dove la carovana ha incontrato i lavoratori di Aligrup e Riela e poi si è spostata davanti al Tribunale del capoluogo etneo. Un percorso, che continuerà con una tappa a Misterbianco (cuore della vertenza Almaviva) e terminerà al campo San Teodoro di Librino. Scelte fortemente simboliche ma concreta allo stesso tempo come spiega a LiveSiciliaCatania Giuseppe Strazzulla, coordinatore provinciale di Libera Catania.

“Oggi abbiamo pensato di organizzare una tappa al Tribunale dove si sta svolgendo il processo d’appello per la morte di Pier Antonio Sandri. Un ragazzo di diciotto anni, ucciso dalla mafia di Niscemi per avere assistito ad atti di vandalismo legati, però, al controllo mafioso del paese”. “Questo, però, – prosegue Strazzulla – è solo un motivo contingente perché noi di Libera, ma anche gli amici dell’Arci e della Cgil, siamo particolarmente affezionati al ricordo di tutte le vittime della mafia (senza distinzione di grado, importanza o ruolo)”. “Oggi ricordiamo- prosegue il presidente di Libera- la figura di Pier Antonio e della sua bellissima mamma, Ninetta Burgio, che è stata una donna eccezionale nella nobiltà con cui ha affrontato il dolore. Una donna dotata di una grande forza d’animo, che è riuscita a socializzare il proprio dolore, riuscendo a farlo diventare strumento di riscatto persino nelle carceri minorili”.

Strazzulla ricorda l’esperienza diretta con Ninetta. “Il fatto di averla introdotta nel carcere minorile di Acireale, dove ha spezzato i cuori dei ragazzi che poi hanno prodotto, attraverso un progetto di Libera, un libricino con degli scritti dedicati a lei, è stato sicuramente un risultato eccezionale dal punto di vista formativo”. Strazzulla ha poi sottolineato l’importanza della seconda tappa catanese. “Il ricordo di Pier Antonio e di tutte le vittime di mafia, in un luogo come il Tribunale, dove si respira un’aria diversa rispetto a qualche anno fa grazie al procuratore Salvi e a una serie di magistrati che stanno operando con attenzione nei confronti della nostra città. Una città che naturalmente non ha risolto i problemi dove, però, stanno delle cose importanti”.

Tanti i pensieri e i ricordi che hanno caratterizzato la tappa davanti al tribunale: Peppino Impastato, Libero Grassi, Don Pino Puglisi sono alcuni dei volti che capeggiano nei cartelloni dei ragazzi della Carovana. Il tema centrale della sedicesima edizione della Carovana è il rapporto tra mafia ed economia. Enormi, del resto, sono i capitali che la criminalità organizzata sottrae all’economia. Angelo Villari, segretario generale della Cgil, ha ricordato inoltre che non a caso: “lavoro e legalità costituiscono un binomio inscindibile”. Maria Giovanna Italia, presidentessa dell’ Arci Catania ha spiegato così i nuclei centrali del percorso catanese. “Abbiamo voluto intrecciare questi momenti: il lavoro e il ricordo di una vittima innocente di mafia (Pier Antonio Sandri). Il tutto non a caso si concluderà a Librino perché la nostra vertenza principale ha a che fare con il territorio e gli spazi sottratti alla città e lasciati nelle mani della mafia e della delinquenza”. ”Per noi – sottolinea Italia- è fondamentale mettere al centro: lavoro, memoria e spazi sociali sottratti alla città, come Librino un quartiere che viene volutamente lasciato al degrado e all’abbandono”.

Il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi, ha accolto la Carovana ripercorrendo la vicenda “Sandri” ed elogiando il lavoro delle associazioni anti mafia. “Confido che anche su questa vicenda si possa presto dire la parola fine, se questo avverrà sarà anche per la costanza e il coraggio con cui Libera ha saputo portare con sé questa fiaccola di memoria”.

 

 


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