La crisi, quando i tagli | tagliano le vite umane - Live Sicilia

La crisi, quando i tagli | tagliano le vite umane

Cosa succede quando la crisi costringe i paesi a tagliare la sanità? I numeri non sbagliano mai.

L’autorevole rivista medica “The Lancet” ha appena pubblicato un’analisi sugli effetti sulla Salute Pubblica delle manovre di austerity imposte alla Grecia dalla “troika” composta da: Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale . I “tagli” per i quali, secondo lo stesso ministro greco della Salute, “è stata messa mano al coltello da macellaio” hanno portato la spesa sanitaria greca al livello più basso tra i Paesi europei (6% del Prodotto Interno Lordo) con una riduzione della spesa ospedaliera del 26% tra il 2009 e il 2011 e della spesa farmaceutica, passata da 4,37 miliardi nel 2010 a 2,88 nel 2013.

Ebbene, le conseguenze pratiche della crisi economica sulla vita e sulla morte dei nostri concittadini europei di origine ellenica cominciano a farsi sentire sia in termini diretti che attraverso le conseguenze sanitarie delle variazioni del tasso di occupazione. A questo proposito, il sistema previdenziale greco prevede che la copertura sanitaria sia assicurata per i nuovi disoccupati di età compresa tra 29 e 55 anni per un massimo di due anni. La crescita, a partire dal 2009, del tasso di disoccupazione giustifica il crescente ricorso dei Greci a istituzioni no-profit di volontariato sul modello di Emergency che un tempo si occupavano solo di immigrati e irregolari e che oggi assistono sempre più cittadini “normali”. Una spia di disagio sociale che vediamo accendersi sempre più spesso anche qui in Italia.

I dati “bruti” di statistica sanitaria sono ancor più sconvolgenti. I tagli sanitari hanno portato a una riduzione dell’assistenza ai tossicodipendenti con una riduzione del 10% della distribuzione di siringhe e del 24% di quella dei preservativi. Come conseguenza, i nuovi casi di infezione da virus HIV (l’agente dell’AIDS) sono passati da 15 nel 2009 a 484 nel 2012. Per non parlare del raddoppio dal 2012 al 2013 dei nuovi casi di tubercolosi. I tagli alla spesa per l’assistenza psichiatrica (meno 20% tra il 2011 e il 2010 e un ulteriore meno 50% tra il 2012 e il 2011) stridono con l’incremento di richiesta di prestazioni secondario alla crisi economica. Questa mortale combinazione si riflette in un incremento del tentativi di suicidio del 36% dal 2009 al 2011 e delle morti per suicidio del 45% dal 2007 al 2011. Ancora, in conseguenza delle difficoltà di accesso alle cure, la mortalità prenatale è cresciuta del 21% tra il 2008 e il 2011 e quella perinatale del 43% tra il 2008 e il 2010. Come dire che i tagli della spesa sanitaria condizionano la vita dei Greci quando essi si interrogano sul fatto che valga la pena di esser vissuta e persino quando essa è appena agli albori.

Perdonate se non mi dilungo in analisi. Credo che il messaggio si percepisca meglio quando i numeri non si confondono tra troppe parole. Per una volta, ho ritenuto doveroso indossare il mio camice anche in questa sede per contribuire alla divulgazione di notizie pubblicate sulla stampa specializzata e che invece dovrebbero guadagnare i titoli di testa dei telegiornali al posto dei tailleurs delle nuove ministre o delle ultime polemiche su un Festival di Sanremo con lo sguardo troppo rivolto al passato. Perché, a pensarci bene, la Grecia non è poi così lontana. Come dicono loro: “Italiani e Greci: una faccia, una razza”.

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