Tamil pestati a sangue| Ecco il video e le chiamate alla polizia - Live Sicilia

Tamil pestati a sangue| Ecco il video e le chiamate alla polizia

Un ragazzo dello Sri Lanka pestato a sangue alla Zisa. Tra gli imputati, il figlio del boss Di Giovanni. Un massacro a colpi di spranga. Nelle immagini e negli audio le telefonate alla polizia e al 118. E Di Giovanni che mima il pestaggio.

Palermo, ESCLUSIVA
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“Mandate una volante, stanno picchiando un uomo, lo stanno ammazzando”. E’ il 18 ottobre scorso. Una drammatica telefonata avverte la polizia. Stanno pestando a sangue un ragazzo dello Sri Lanka nel quartiere Zisa, a Palermo. Le registrazioni delle chiamate sono state acquisite al fascicolo del processo che vede imputati quattro presunti aggressori: Mirko Rasa, Massimiliano D’Alba, Salvatore Savignano e Vincenzo Cilona. Un altro imputato, Vincenzo Di Giovanni, figlio di Tommaso, arrestato con l’accusa di essere il capomafia di Porta Nuova, ha scelto di essere giudicato il rito abbreviato. Per tutti l’accusa è di tentato omicidio aggravato dalla finalità razzista.

La vittima, massacrata a colpi di spranga, era in compagnia di un amico riuscito a fuggire dopo essere stato ferito. I due ragazzi tamil, Naguleashworan Subramaniam e Mohanraj Yoganathan si sono costituiti parte civile. In ospedale arrivarono con il volto tumefatto. Volti sfigurati dal pestaggio.

Le telefonate al 113 e al 118 confermarono che dei testimoni, almeno una trentina di persone, avevano assistito all’aggressione. Peccato, però, che non hanno collaborato. Nessuno ha visto o sentito qualcosa nel più classico e infamante repertorio di omertà. Persino le persone che fecero le chiamate hanno negato l’evidenza e sono finite sotto accusa per favoreggiamento.

Del fascicolo dell’inchiesta fa parte anche un video girato in una stanzetta della questura il giorno dell’arresto. Si vede Di Giovanni mimare il pestaggio ai suoi coimputati. Ma perché tanta ferocia? La sezione investigativa del commissariato Zisa guidata dall’ispettore Carlo Salvago e il sostituto procuratore Gianluca De Leo hanno ricostruito quanto accaduto quella sera di ottobre. Il branco avrebbe sorpreso i due Tamil mentre festeggiavano il compleanno bevendo una birra in via Re Tancredi. Li colpirono con caschi, bottiglie e mazze. Una ferocia scatenatasi forse perché gli aggressori, non tutti sono stati individuati, avrebbero mal digerito che due extracomunitari frequentassero il loro stesso locale.


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