Una coppia divorzia e marito e moglie chiedono ciascuno l’affido in esclusiva della loro figlia di nove anni, il Tribunale per i minorenni di Agrigento incarica un’assistente sociale che redige più relazioni in favore dell’uomo, che vince il contenzioso, e fa togliere la potestà genitoriale alla donna. La sentenza dei giudici si basa sulle cinque relazioni dell’assistente sociale che i carabinieri scopriranno, poi, avere una relazione sentimentale con il padre della minorenne al quale ha fatto ottenere l’affido in esclusiva. Le indagini, come riporta il quotidiano La Sicilia di Catania, affidate a un investigatore privato, erano state avviate dalla madre della minorenne dopo avere raccolto ‘voci’ in paese su una presunta relazione tra suo marito e l’assistente sociale che si era occupata del loro caso.
Nel novembre del 2009 la donna ha presentato un esposto ai militari dell’Arma che hanno avviato le indagini e redatto un verbale per la magistratura La Procura di Agrigento aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo e il proscioglimento per l’uomo e l’assistente sociale ma il Gup ha rigettato la richiesta e disposto un’imputazione coatta per abuso d’ufficio. Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Luca Sciarretta hanno quindi chiesto il loro rinvio a giudizio. L’udienza preliminare si terrà il 6 luglio davanti al Gip Stefano Zammuto.
amore, disamore? o più seriamente “l’amore passa e chiddu ca c’è resta”? non ci si conosce e non c’è più volontà di stare insieme; si sopravvaluta il mistero dell’attrazione e si tiene in totale non cale la capacità di affrontare la quotidianità. Così “non dura, dura minga, non può durare”. Amarsi è facile, stare insieme per sempre no! E’ difficile, oggi molto più di prima anche perchè la coppia e la famiglia sono state lasciate sole.
E’ sempre un piacere leggerla! Indovinatissima ed amaramente poetica la similitudine del viaggio in ascensore; mi auguro solo che scendano ai piani intermedi.
Perchè un uomo e una donna si lasciano? Ogni analisi mi sembra azzardata, forse addirittura velleitaria.
Un matrimonio felice e duraturo è come il jolly.
O lo peschi, o non lo peschi.
Ennio Tinaglia
Penso ai miei 27 anni di matrimonio. Dico miei perché me ne assumo tutta la responsabilità. Penso ai tanti piatti volati in direzione dell’amato (tutt’oggi amato), penso alle finte sordità e alla latente cecità, poiché tali atteggiamenti mi hanno consentito di non essere affrettata nei rancori o giudizi. Con l’amore da brivido si comincia, con il camminare vicini si continua e i ruoli si scambiano a secondo del momento. Una volta, tanti anni fa, davanti a un Giudice ci è mancato il coraggio di chiudere e siamo scappati come due ladri. Abbiamo avuto fortuna, ho avuto fortuna anche ora che lo scrivo. Grazie Puglisi per avermi fatto commuovere.
ma che dite? sposarsi è la cosa più bella di questo mondo…hi..hi..hi.. forza gente..sposatevi hi..hi..hi…e soprattutto fate figli…hi..hi..hi.. e tanti hi..hi..hi…:lo Stato ringrazierà hi..hi..hi… sposatevi su….
@ennio quoto
Oggi ci si sposa con troppa facilità e finchè le cose vanno bene e ci sono i genitori dietro che garantiscono, tutto dura.
Ma quando si perde il lavoro o si modificano in peggio le condizioni economiche, e/o quando la passione si stempera, ci si accorge che non ci si conosce come si pensava ed allora la convivenza diventa spesso fastidio e la risoluzione quotidiana dei tanti piccoli e grandi problemi dei figli e del quotidiano vivere assume peso che un bel momento non si è più disposti a sopportare!
Una famiglia che si distrugge è comunque e sempre un fallimento, da qualsiasi punto di vista, specialmente se ci sono figli!
E’ sempre un danno per tutti i componenti!
Come mi piacerebbe vedere sulla lista dietro la porta del giudice i nomi Sicilia e Crocetta.
Ma purtroppo credo che le porte dell’ascensore in cui stanno viaggiando la mia amata isola e l’ex sindaco di Gela si apriranno solo al piano del baratro.
Anche i nonni piangono i fallimenti dei figli divorziati… NON sposateviiiiiii!!!!
In un mazzo di carte ci sono due jolly. Due probabilità su 54 mi sembrano un pò pochine senza l’impegno della coppia…
purtroppo non possiamo sperare manco nella Sacra Rota………
L Italia è 40 indietro come giustizia matrimoniale con l accordo di lasciare tutto ferma sia dai magistrati che dagli avvocati matrimonialisti.Ma la colpa non è loro è solo della gente e soprattutto donne che si sposano per interesse o solamente per avere un figlio.
Probabilmente sarò impopolare e oggetto di scherno e di giudizi negativi. Ma se da un lato ancora oggi la maggior parte dei sodalizi nunziali vengono presi con la dovuta responsabilità da parte dei coniugi; dall’altro, nel corso della sacra unione, possono accadere imprevisti di ogni genere: delusioni, tradimenti, noia ecc. Ma ciò che sempre più spesso accade è che le difficoltà economiche -a lungo andare- érodono le unioni per finire poi per creare profonde fratture dei rapporti. Io ne sono mio malgrado testimone e se la base del sodalizio era solida e piena di sentimento e anche passione, tutto può dissolversi nell’arco di poco. Ovviamente tutti penseranno:- evidentemente non era così solida l’unione o -peggio- i motivi saranno “altri”. Lo pensavo anch’io e pure sono dovuto ricredermi e coloro che piangono e soffrono sono i figli.
Ho constatato anche che nella maggior parte dei casi, almeno una parte dei genitori di uno dei due coniugi, alla fine fanno di tutto perchè la separazione avvenga senza riserve nè tantomeno rimorsi.
Tutto ciò è molto triste…se separazione deve essere che lo sia, più velocemente possibile, senza creare ulteriori traumi. Perchè Signori riunirsi è la cosa più difficile che esista.
Biancospino, lo chiami impegno della coppia, o amore. E’ esattamente quello il jolly.
il matrimonio oggi segue la moda dei consumi, io porto sempre ad esempio il calzino. 30 anni fa il calzino bucato si rammendava, oggi si butta. è così si fa con il matrimonio, al minimo intoppo più che cercare le ragioni del perché si è insieme, si preferisce buttare tutto all’aria. per carità, a volte il separarsi è scelta di male minore, ma va detto che quanti sono quelli che affrontano il matrimonio con la giusta dose di responsabilità che esso richiede? mi è capitato a volte di genitori che al matrimonio dei figli se ne escono con battute della serie “è giusto che i ragazzi si divertano”, e appena mi sono permesso dire loro ” bene e allora le bollette gliele pagherete voi” sentirsi dire “ma che c’entra”. E qui tu capisci che vi è un mondo totalmente sconvolto. il matrimonio ti immerge in una realtà indistinta che è quella del coniuge, parola non attribuibile a lui o a lei, ma ad entrambi. di valore immenso e prezioso molto più che compagni che tali sono perché condivisori del pane, ma coniuge condivisore del giogo, ossia della fatica del quotidiano vivere, ma anche del quotidiano amarsi giorno per giorno. non me ne vogliano quanti ritengono che la soluzione sta nel non sposarsi: e come dare un termine ultimativo alla vita stessa, ma anche un non volersi assumere responsabilità nella vita e per la vita. bisogna recuperare la cultura del rammendo, e vivere ogni gesto sapendo che non è mai fine a se stesso ma è amore, e l’amore impone la fatica.
“Ragazza mia ti spiego gli uomini….son fatti di briciole che l’orgoglio tiene su” . Forse basterebbe un minimo di rispetto, da parte delle donne, e tanti rapporti si salverebbero. Per il punto di vista femminile, chiedere ad una donna, prego.