"La gente lo ha già capito:| noi siamo l'unica alternativa" - Live Sicilia

“La gente lo ha già capito:| noi siamo l’unica alternativa”

Continua il nostro "tour" di interviste tra i candidati etnei al Parlamento europeo. La parola al candidato a Cinque stelle: "Agiremo nell’unico interesse dei cittadini. Non abbiamo le mani legati. E non dobbiamo dire grazie a nessuno”.

Intervista a Simona Suriano
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CATANIA – Il web ha scelto. Ci sarà anche la catanese Simona Suriano tra gli otto candidati del Movimento di Beppe Grillo all’europarlamento nel collegio Sicilia-Sardegna. Con 1274 preferenze, è stata infatti lei la seconda più votata tra i concorrenti dell’Italia insulare nella speciale consultazione tra gli iscritti al blog del comico genovese. Grillina della prima ora, avvocato e un master in Relazioni internazionali. Quello della Suriano è, insomma, un curriculum in perfetto stile cinque stelle. Il 25 maggio, però, si giocherà a campo aperto. E il responso sarà quello delle urne.

E allora, che Europa vogliono i candidati del Cinque stelle?

“Siamo sicuramente per una Europa dei popoli, una comunità di popoli. Quell’attuale è un’Europa dei grandi poteri, della finanza, della moneta unica. Alla base non c’è la volontà di condividere un destino comune. C’è semplicemente quello di fare gli interessi di pochi”.

Siamo tuttavia al voto, nel mezzo di una grande competizione democratica. Ne conviene?

“Purtroppo questa Europa è distante dai popoli. Non a caso, in Italia è percepita come una realtà non rilevante. Eppure, l’80% delle leggi che ci toccano partono da lì. Dovremmo essere tutti lì, presenti, invece”.

Ci sarete voi per questo?

“Me lo auguro. Di fatto, oggi, l’Europarlamento è l’unico organo rappresentativo dei cittadini. Anzi, dovrebbe avere più poteri. Questo sì. Oggi non ha potere di iniziativa. E questa è una grave lacuna”.

E con il Trattato di Lisbona come la mettiamo?

“Certo, i poteri sono cambiati. Anche grazie a quel testo l’europarlamento ha oggi il potere di controllo sui commissari e da quest’anno nominerà pure il presidente della Commissione. Tutte le leggi passeranno quindi dall’aula. La realtà dell’europarlamento è quindi  sempre più importante. E non può essere sminuita”.

È già nel ruolo, non trova?

“Intanto, mi auguro una grande affluenza alle urne. E, ovviamente, un buon risultato del nostro movimento. La gente lo ha capito: siamo l’unica alternativa in Europa. Finora ci hanno rappresentato dei partiti, Pd, Pdl, etc, che ci hanno ringraziato con dei trattati assassini”.

E perché dare fiducia a voi?

“Nei fatti, sia a livello nazionale che regionale, abbiamo dimostrato di essere innovativi. Di agire nell’unico interesse dei cittadini. Non abbiamo le mani legati. E non dobbiamo dire grazie a nessuno”.

Il vostro vero sfidante oggi chi è, Matteo Renzi?

“Finora, non percepisco grande entusiasmo intorno alla sua figura. Berlusconi, magari, è un bravo venditori e riuscirà a far risollevare Forza Italia. Entrambi, però, rappresentano davvero il vecchio”.

E Rosario Crocetta, invece?

“La rivoluzione in Sicilia sta partendo, sì, ma targata Cinque stelle. Non ci sono dubbi”.

Che mi dice invece dell’amministrazione Bianco?

“Non ci sono stati grandi cambiamenti da quando è stato eletto. Sinceramente, mi aspettavo di più”.

A Catania, invece, avete avuto lo scorso anno un risultato sotto le aspettative. Come intendete ripartire?

“Ma siamo già presenti. Forse i cittadini non ci percepiscono. Stiamo crescendo. Abbiamo creato nuovi momenti d’incontro con i nostri portavoce. Ed è pure una grande fatica, si fidi, stare al seguito di tutte le nostre iniziative”.

Dopo l’elezione in Parlamento della vostra pattuglia, è esplosa la polemica riguardo le competenze dei singoli deputati e senatori. Non è che il popolo del web, alle volte, sbaglia?

“Parlo per me. Penso, anzi spero, di essere stata scelta per le mie competenze in diritto internazionale. Dobbiamo essere onesti, però. Buona parte delle conoscenze di deputato si acquisiscono sul campo. E parte del mio bagaglio l’ho acquisito al fianco dei nostri portavoce all’Ars”.

Continuerete anche in Europa con le consultazione attraverso il web?

“Certo, il metodo funziona e funzionerà sempre meglio”.

 


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