La Gesip torna in piazza| Corteo oggi alle 15 - Live Sicilia

La Gesip torna in piazza| Corteo oggi alle 15

Da sinistra Francesco La Mantia, Piero Giannotta, Paolo Di Gaetano e Salvo Barone (foto Giuseppe Milazzo)

La manifestazione partirà da piazza Giulio Cesare per dirigersi al Comune, ma sono previsti cortei e sit-in per tutta la prossima settimana (foto Giuseppe Milazzo).

barone: "il sindaco torni al tavolo"
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PALERMO – La Gesip torna in piazza e Palermo si prepara a una settimana di passione. I dipendenti della partecipata hanno infatti annunciato che lunedì 17 marzo alle 15 partirà un primo corteo dalla Stazione centrale (piazza Giulio Cesare) fino a piazza Pretoria percorrendo via Roma, via Cavour e via Maqueda, ma sit-in e altre manifestazioni sono programmate da martedì a giovedì. Un inasprimento delle posizioni che Ugl e sindacati autonomi ritengono ormai necessario per riportare al tavolo delle trattative il sindaco Leoluca Orlando.

“Non sappiamo cosa succederà dal primo luglio – spiega il segretario dell’Ugl terziario Salvo Barone – perché l’Inps ha firmato solo per la Cassa integrazione in deroga fino a giugno, deve ancora esprimersi sull’intesa proposta dal Comune nel dicembre scorso. E’ da allora che diciamo che mancano le firme, ma nessuno ci ascolta. Abbiamo inviato oltre cento richieste di incontro a Orlando, e invece ci fanno parlare con il Capo di Gabinetto, Gabriele Marchese. Ma qui non serve parlare con i tecnici, serve un’interlocuzione politica”.

Una richiesta fatta, oltre che dall’Ugl, anche da Usb, Alba-Cub e Cisal come spiegato nel corso di una conferenza stampa a piazza Marina in cui spiccava però l’assenza di Cgil, Cisl e Uil. “Noi speriamo che il fronte si ricompatti – dice Barone – qui non è più un problema di soldi, visto che l’ultimo bilancio si è chiuso con un avanzo di 33 milioni. E’ una questione di volontà politica. Orlando alla Regione, in qualità di presidente dell’Anci, chiede la concertazione e poi in casa propria la nega a noi”. I lavoratori chiedono che non venga rinnovata la Cig in deroga, che pure il governo di Matteo Renzi vuole cancellare, anche perché la Regione avrebbe già fatto intendere che non ci sono i soldi, né sarà possibile includere nuovamente le partecipate. Cosa che cozzerebbe con il piano ideato dal Comune che prevede ammortizzatori sociali per tre anni.

Per il momento i dipendenti possono “consolarsi” con i pagamenti di gennaio e febbraio, anche se non sempre basta. “Come si campa con 750 euro al mese? – si sfoga un dipendente – dobbiamo pagare il mutuo, pagare le medicine, non ce la facciamo più”. “Il Comune ha pagato la sua quota di gennaio il 17 febbraio – dice Paolo Di Gaetano dell’Usb – i ritardi non si possono attribuire all’Inps, i cui dipendenti sono stati fino alle otto di sera in servizio, gratis, per accelerare le nostre pratiche dopo la firma della Regione. Mastrapasqua è andato via a gennaio, ma intanto le firme non c’erano ancora. Paghiamo colpe non nostre e svolgiamo servizi che se no andrebbero appaltati”. E questo è un altro punto dolente per i sindacati. “Il Comune paga due volte per il canile, la Città dei ragazzi o il trasporto disabili – dice Piero Giannotta della Cisal – noi e i privati a cui stanno affidando i servizi, che erano gli unici essenziali che svolgevamo”. “Il sindaco aveva detto che tutte le aziende dovevano internalizzare – continua Barone – ma non solo nessun servizio è stato internalizzato, hanno addirittura dato all’esterno quelli che svolgevamo noi. Con quello che ci pagano di Cig e quello che danno alle ditte, potrebbero reintegrarci a stipendio pieno”.

Altra nota dolente sono i Cud. “La Gesip non ce li dà – dice Barone – e i consulenti del sindaco sanno solo preoccuparsi di non farsi sanzionare. Qui non possiamo presentare il 730, avere l’Isee in regola e chiedere deduzioni o presentare la dichiarazione dei redditi. I presupposti per la Cig erano due: un piano industriale e la mancanza di denaro dell’amministrazione. Oggi non c’è né l’uno, né l’altro”. I sindacati snocciolano anche dei dati: la Gesip costava 70 milioni a tempo pieno, oggi 14 ma si spendono 300 euro l’ora per l’escavatore ai Rotoli, 280 mila euro per il canile affidato agli ambientalisti, 18 euro per ogni singolo trasporto dei disabili contro i 7,5 della Gesip (per un totale di 800mila).

Il corteo di lunedì ha avuto il via libera, così come i sit-in di martedì a piazza Pretoria e mercoledì a villa Niscemi. Per giovedì è stato chiesto un incontro in Prefettura, qualora non venisse accordato è previsto un corteo che dalla Stazione centrale arrivi in via Cavour. Cortei e i sit-in saranno però sempre di pomeriggio, per non interrompere i servizi. “I cittadini chiedono una città pulita”, dice Francesco La Mantia di Alba-Cub. “Noi chiediamo di spacchettare i servizi della Gesip – conclude Barone – e darli alle altre aziende, ma ogni servizio deve portare con sé i lavoratori e la dotazione finanziaria per non creare squilibri nelle partecipate, senza togliere il lavoro ai dipendenti delle ditte che svolgono servizi come la pulizia degli autobus. Diano il via libera all’esodo incentivato, che noi non incoraggiamo, ma bisogna tornare a confrontarsi con l’amministrazione”.

“Il sindaco – dicono gli rsa Ugl Gioacchino Tortorici e Giuseppe Milazzo – dimentica che noi dipendenti siamo stati stabilizzati nel 2001, e se il sindaco di allora Cammarata ci ha tolto dal bilancio nel 2010 Orlando fatto di peggio mettendo in grave crisi noi dipendenti con quasi 2 anni dicassa integrazione”.


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