La "guerra" degli abiti usati| Centinaia i contenitori abusivi - Live Sicilia

La “guerra” degli abiti usati| Centinaia i contenitori abusivi

La Rap chiede l'intervento della Procura e dei vigili, mentre la ditta che ha vinto la gara denuncia: "Il Comune agisca, avevamo chiesto pulizia prima della firma del contratto".

PALERMO – Ci sono quelli bianchi, quelli gialli e perfino quelli rosa. Diversi per dimensione, per sistema di conferimento, per posizione. A volte uno accanto all’altro, distanti qualche metro oppure sui lati opposti di una stessa strada. Peccato, però, che solo quelli con il logo della Rap e del Comune siano autorizzati, praticamente gli unici, tutti gli altri sono invece abusivi. E non da ora. Stiamo parlando dei contenitori per la raccolta degli indumenti usati, una branca della differenziata spesso poco considerata ma non per questo meno redditizia.

Palermo è piena di contenitori, piazzati a ogni angolo di strada e tutti recanti la stessa scritta: “Raccolta di abiti usati”. Ma fra tante campane, solo le 458 della ditta Cannone di Andria, che ha vinto una regolare gara indetta da Rap per mezzo milione, sono regolari. Tutti gli altri, e sono centinaia, sono abusivi. “Abbiamo chiesto più volte alla Procura e alla Polizia municipale di intervenire – dice il presidente della Rap, Sergio Marino – purtroppo questi contenitori sono ancora lì e creano un danno all’azienda che ha vinto l’appalto, visto che intaccano le somme da introitare. Aspettiamo che le forze dell’ordine intervengano per restituire legalità a un settore in sofferenza”.

Un business che, malgrado le apparenze, è veramente impressionante: secondo i dati dell’Ispra, in Italia si raccolgono 110mila tonnellate l’anno di abiti usati. Il problema è che nell’intero Paese, secondo il Conau (Consorzio nazionale abiti e accessori usati), circa 4mila cassonetti sono abusivi. “Quello abusivo è un mercato parallelo, ci sono ditte che posizionano cassonetti in aree pubbliche e private – dice il presidente del Conau Edoardo Amerini – tutto a discapito della collettività”.

A Palermo per anni alcune cooperative hanno stipulato convenzioni con la vecchia Amia, ma quando è subentrata la Rap si è deciso di procedere con un bando da oltre mezzo milione. A luglio le 458 campane sono state posizionate e il servizio partirà ufficialmente il primo agosto, con tanto di numero verde, ma la “concorrenza” è spietata. “Noi ci siamo aggiudicati la gara e prima del contratto abbiamo chiesto la rimozione dei contenitori abusivi – dice il direttore generale dell’azienda Cannone, Domenico Ventura – tutto ciò non è avvenuto, anche se la Rap ci sta seguendo. Abbiamo chiesto anche una rimozione in danno con un’ordinanza sindacale, parliamo di oltre 1.500 contenitori abusivi di varie aziende, ma noi non molliamo: facciamo il nostro mestiere con serietà e con competenza tecnica. Il nostro obiettivo è di raggiungere 4 chili per abitante, lavorando anche con le scuole”.

La Rap ha già scritto anche alle ditte abusive, alcune delle quali con sede in altre città siciliane, ma non sempre con successo: del resto le convenzioni con Amia sono ormai decadute. Il problema è che le campane occupano indebitamente anche il suolo pubblico. ” Le regole vanno rispettate – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – se una ditta si aggiudica una gara, ha il diritto e il dovere di espletare il servizio. Le ditte che prima operavano nel settore, a qualunque titolo, cessano con il subentro della ditta vincitrice. Sarebbe stato opportuno, per non creare questo caos, inserire una norma transitoria. E’ importante che in città continui la raccolta degli indumenti, della plastica e del vetro, indice della qualità della vita e di allineamento alle norme europee. Mi auguro che la Rap abbia predisposto un piano per il posizionamento dei contenitori”.

Come riconoscere allora i contenitori ufficiali da quelli abusivi? Quelli autorizzati presentano il logo della Rap e del Comune, sono numerati e cippati, ma grazie alla georeferenziazione sono pure visibili sono una mappa di Google (https://www.google.com/maps/d/edit?mid=zJyzGa9P5cJk.kNu5Oo0Zw3-w&usp=sharing). La ditta Cannone ha predisposto anche una campagna di comunicazione tramite materiale informativo, manifesti e volantini e il coinvolgimento delle scuole elementari e medie. Nell’area “Palermo Differenzia”, dove non saranno presenti i contenitori, sarà eseguito un servizio specifico con il prelievo del rifiuto a domicilio e in questa area, a partire da metà luglio, è stata anche avviata la distribuzione dei sacchi.

I mezzi per la raccolta saranno dotati di sistema di pesatura a bordo, di sistemi informativi anche per la lettura della georeferenziazione dei contenitori stradali e dei numeri civici per le aree coperte dalla raccolta “porta a porta” e per la reportistica quotidiana del servizio.

 


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