La maggioranza va sotto in consiglio | Ridotto il numero degli assessori - Live Sicilia

La maggioranza va sotto in consiglio | Ridotto il numero degli assessori

Provincia di Palermo, Modificato lo statuto
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La maggioranza va giù e i consiglieri di opposizione riescono a votare la modifica dello statuto della Provincia di Palermo. Bastavano 23 voti favorevoli e sono arrivati, anche grazie al “contributo” di un consigliere di maggioranza,  Giovanni Mammana capogruppo di Forza del Sud.  La delibera era già passata all’esame dell’aula lo scorso 7 giugno ed aveva ottenuto anche in quella occasione 23 voti favorevoli, quando però occorreva la maggioranza qualificata dei 45 consiglieri, ovvero 30 sì. Nella seconda votazione di oggi era invece sufficiente la maggioranza assoluta dei consiglieri e quindi appunto 23 voti. Hanno votato a favore della delibera i gruppi di opposizione, Pd, Idv, Udc, Mpa, Gruppo misto (Rifondazione comunista e Sel), il Fli.
Oltre alla riduzione a 9 del numero degli assessori, contro i 15 previsti in precedenza e i 12 attualmente presenti in giunta, le modifiche statutarie riguardano anche la sfiducia per il Presidente della Provincia per la quale non sarà più necessario il 65% dei voti favorevoli dei consiglieri ma basterà la maggioranza assoluta, la durata in carica di Presidenti e vice Presidenti delle commissioni che viene stabilita in due anni e mezzo piuttosto che per tutti i cinque anni della consiliatura. Con un emendamento è stata inserita nel testo anche la pubblicità dei lavori delle commissioni consiliari con la sintesi dei verbali sull’albo pretorio online della Provincia.

Ma la maggioranza non ci sta e considera nulla la delibera votata oggi per l’assenza del plenum. “Riteniamo scorretto – hanno scritto i capigruppo di Pid, Pdl, Noi Sud e Giuseppe Federico di Forza del Sud (il capogruppo, come detto, ha votato a favore) – l’atteggiamento dei gruppi di opposizione che con un colpo di mano hanno forzato i lavori d’aula, inducendo in errore lo stesso Presidente del Consiglio, e con la forza dei numeri hanno approvato un atto che si sapeva già dall’inizio essere illegittimo così come era stato evidenziato dai consiglieri di maggioranza e dallo stesso segretario generale in apertura di lavori. Abbiamo assistito oggi in aula – hanno aggiunto – ad una palese violazione delle regole, con l’approvazione di un atto viziato da nullità che non potrà produrre alcun effetto. Per tali motivi i gruppi di maggioranza del Consiglio Provinciale attiveranno già da oggi tutte le procedure amministrative che consentano di invalidare una seduta illegittima e tutti gli atti da essa prodotti”.
Ma l’opposizione esulta: “Per il capogruppo dell’Udc Luigi Vallone “la maggioranza di centrodestra da otto mesi ormai non esiste più e oggi se ne è avuta la conferma. L’opposizione non  ha fatto  altro che il proprio dovere, assicurando la presenza in aula, votando gli atti secondo coscienza, al contrario del centrodestra che non ha fatto altro che sfuggire per nascondere le proprie difficoltà”. Per il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina “il voto di oggi ha un forte significato politico e mette in luce il disfacimento della vecchia maggioranza che tre anni fa dopo le elezioni poteva contare su numeri granitici. C’è un grande malessere all’interno di questo Consiglio che l’amministrazione attiva e in particolare il Presidente Avanti non è riuscito a cogliere”. “La Provincia – ha detto Antonio Rini di Fli – oggi compie un atto che va verso la riduzione dei costi della politica, assicurando all’ente una struttura più snella”. Per l’esponente del Sel Antonino Celesia “il voto di oggi mette fine all’istituzione di assessorati vuoti e allo scambio di assessori fra Provincia e Comune”. “La Provincia di Palermo – ha dichiarato Antonio Marotta di Rifondazione comunista – ha oggi compiuto un passo già intrapreso da altre amministrazioni e che va in direzione del contenimento della spesa e di un migliore funzionamento degli apparati amministrativi”.
Ma gli effetti politici potrebbero essere immediati. Forza del Sud potrebbe chiedere l’espulsione del proprio capogruppo, mentre esponenti del Pid (partito del presidente della Provincia) hanno già annunciato che chiederanno ad Avanti l’azzeramento della giunta.


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