Soldi pubblici e 'mala gestio' | Condanne per 28 milioni - Live Sicilia

Soldi pubblici e ‘mala gestio’ | Condanne per 28 milioni

L'elenco delle condanne subite da politici, burocrati e amministratori nel 2015 è lungo. Dal mensile S, in edicola da venerdì e da oggi on line

il libro nero della corte dei conti
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PALERMO – Utilizzo illegittimo di Fondi europei, ricorso immotivato a consulenti, distrazione degli introiti destinati alla Regione, false pratiche per assicurare pensioni di reversibilità. Soldi pubblici, insomma, usati un po’ come fossero soldi propri. Tanti, tanti soldi: 28milioni di euro. Che adesso onorevoli, burocrati, sindaci e amministratori dovranno restituire. Dal caso Monterosso, ai danni erariali causati dai sindaci di grandi e piccoli centri. La Corte dei Conti ha un libro nero, dentro ci sono i nominativi – che il mensile “S” pubblica integralmente – di tutti i politici e gli amministratori ritenuti responsabili di aver causato una vera e propria voragine nei conti siciliani utlizzando, in modo illegittimo, i soldi dei cittadini.

Ecco alcuni esempiSolo tra Acicastello e Acicatena è stato fatto un danno da 150 mila euro. Coinvolti tre sindaci. Ad Acicastello, la condanna ha riguardato i due primi cittadini che si sono avvicendati, mantenendo lo stesso “vizio”: quello dell’attribuzione di incarichi esterni assai dubbi. Così, a Silvestra Maria Raimondo è stato contestato un danno da 70 mila euro per due incarichi (uno in materia di urbanistica e uno per un esperto giudiziario), a Filippo Maria Drago, invece, ecco una richiesta di risarcimento da 28 mila euro per un altro incarico in materia urbanistica. Pippo Nicotra, invece, oggi è un deputato regionale, transitato da gruppi centristi (Udc e Articolo 4) al Pd. A lui la Corte dei conti ha contestato un danno da quasi 60 mila euro per avere istituito una “unità di staff interassessoriale alle dipendenze del sindaco”.

Avanti e indietro dagli States
E per restare tra gli enti locali, nell’ottobre dell’anno scorso è arrivata una condanna per l’ex presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti. Il risarcimento richiesto non è vertiginoso: 11 mila euro. Ma curiosa è la motivazione. Quei soldi, secondo la tesi dell’amministratore, sarebbero serviti per il viaggio e il sogggiorno negli Stati Uniti per il “Sesto Galà internazionale e premio Csna 2012”. Peccato che Avanti avesse deciso di soggiornare negli States, a spese della Provincia, anche quando la manifestazione si era conclusa. E da giorni.

Non si tratta di promozioni, nel caso di Multiservizi, ma di vere e proprie assunzioni, avvenute nel 2008 nonostante il divieto già vigente. Persone assunte in sostituzione di alcuni dipendenti deceduti. Il danno erariale stavolta è stato quantificato in 180 mila euro. Un risarcimento richiesto ai componenti del cda. Un danno erariale da oltre 350 mila euro è stato contestato agli ex amministratori della Seus, la società che gestisce il servizio di emergenza 118. Il motivo è legato alle promozioni interne all’azienda, disposte senza concorsi e in violazione del divieto legale di assunzione previsto dalla normativa regionale per il contenimento della spesa pubblica nelle società regionali.

Ma l’elenco di condanne contabili in questo 2015 è davvero lungo. E si trova di tutto. In particolare, una sfilza di risarcimenti richiesti a dipendenti pubblici, con varie mansioni. Condanne in qualche caso di poche migliaia di euro, altre milionarie. Nella prima categoria, ad esempio, rientra la curiosa storia di un curatore fallimentare condannato a risarcire al Ministero di Giustizia la somma di seimila euro. Il motivo? Semplice: la procedura fallimentare andava avanti da… 15 anni. Assai più pesante la condanna piovuta addosso a un funzionario del Parco archeologico greco-romano di Catania. E non sono mancate le condanne giunte a carico dei deputati regionali dell’Ars. L’indagine è quella sulle “spese pazze” a Palazzo dei Normanni, che ha coinvolto una dozzina di capigruppo della scorsa legislatura. E sono già arrivate, nelle settimane scorse, le prime decisioni. Sentenze che raccontano, al di là delle cifre, uno “spaccato” a tratti disarmante. 

Nel 2015 l’importo complessivo delle condanne ha sfiorato i 28 milioni di euro. Di questi, quasi 9 milioni per risarcimenti allo Stato e quasi 19 milioni in favore di Regione e Comuni. Quanti di questi soldi vengono recuperati? Tutti i particolari sul mensile S in edicola da venerdì e da oggi acquistabile on line in versione digitale (QUI IL LINK).


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