La malattia e il coraggio di Rossella| "Le cure a Dallas unica possibilità" - Live Sicilia

La malattia e il coraggio di Rossella| “Le cure a Dallas unica possibilità”

Rossella Madonia

Le speranze di Rossella Madonia, 34 anni, racchiuse in un sogno: quello di recarsi in un centro specializzato che si trova negli Stati Uniti. Dopo un vaccino anti influenzale la sua vita è stata stravolta dalla malattia. "Ho sviluppato allergie di ogni tipo, è una lotta per la sopravvivenza. Io e la mia famiglia siamo stati lasciati soli". Ecco come aiutarla.

Palermo, la storia
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5 min di lettura

PALERMO – “Se sono ancora viva è perché mi sono aggrappata all’amore dei miei genitori e al fatto che loro non si siano mai rassegnati a perdermi”. Poche parole per descrivere una sofferenza vinta ogni giorno dalla forza e dal coraggio. Quelli di Rossella Madonia, 34enne palermitana la quale vita, cinque anni fa, è stata stravolta. La laurea in Fisica, il progetto in Svizzera, una relazione serena col fidanzato, l’amore per gli animali: nella sua esistenza c’era tutto. Ma ogni tassello si è pian piano perso a causa di una malattia, contro la quale Rossella combatte quotidianamente.

“Fin da bambina ho sempre amato stare circondata dalla natura – racconta – mi addormentavo spesso in campagna accanto a papà odorando il profumo della terra e guardando le stelle. Ho amato per tutta la vita circondarmi di animali, amici fedeli. E ho amato praticare sport, per molti anni c’è stato solo il Taekwondo nel mio cuore. Nel 2010 il mio stato di salute era normale – sottolinea – . Nel novembre  di quell’anno effettuai un vaccino anti-influenzale e nell’arco di due settimane sviluppai una serie di allergie alimentari, respiratorie (presentando da subito asma) e da contatto”.

Rossella ha diffuso su Internet una lettera in cui spiega dettagliatamente la sua situazione ed ha anche creato un gruppo ed una pagina su Facebook (Anche noi con Rossella, tutti insieme per salvare una vita CLICCA QUI), tramite cui è possibile aiutarla. Racconta il suo sogno più grande, l’unico che può salvarle la vita: quello di andare in un centro specializzato a Dallas, negli Stati Uniti, prima della prossima primavera. Ma per realizzarlo c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Un appello che in questi giorni è stato raccolto già da centinaia di utenti del Web e condiviso anche da alcuni personaggi dello spettacolo. E’ così partita una vera e propria gara di solidarietà.

Negli anni la situazione è peggiorata – spiega – siamo stati nei più famosi centri per le allergie, Idi, Gemelli, Columbus dove hanno dovuto ricoverarmi per la perdita di venti chili: sono arrivata a pesare quaranta chili, visto che l’unica fonte di alimentazione erano solo carne e patate, anche a colazione, e avevo smesso di digerire. Adesso – aggiunge – presento gravissimi problemi immunologici, il mio sistema immunitario si rivolta repentinamente contro le più piccole dosi di allergeni ed ha sviluppato una componente autoimmune. Da due anni presento un’endometriosi profonda che mi procura dolori lancinanti, dovrei essere operata ma le mie condizioni allergologiche lo impediscono. Ho una forma di asma allergica complicata dall’impossibilità di non poter utilizzare molte medicine. Negli anni ho acquisito gravi problemi a carico dell’ apparato gastro-intestinale, nella coagulazione del sangue, pesanti complicazioni derivanti da una sindrome immunoneuroendocrina ambientale. Negli anni ho più volte avuto shock anafilattici ma da aprile, al presentarsi della primavera, il mio corpo ha reagito violentemente e ho cominciato a presentare quotidianamente angioedemi alla bocca e alla laringe e faringe che non è stato possibile trattare con le medicine. Sono così stata costretta all’isolamento totale forzato in una stanza accuratamente pulita all’interno di casa mia, evitando per quanto fosse possibile i contatti che potessero espormi ad allergeni”.

Rossella parla di “una lotta continua per la vita” e di una ulteriore perdita di peso, di quindici chili.Sopravvivere – racconta – è stato quasi impossibile: ogni mattina mi svegliavo già in preda al panico perché non riuscivo a respirare a causa degli angioedemi e trascorrevo tutta la giornata morendo di fame arrivando a sera disperata, insieme ai miei genitori, perché avevo già preso la dose massima di medicine consentite. Non ho avuto aiuti dalla Sanità – precisa – non mi è stata somministrata nessuna flebo per un supporto alimentare, non ho avuto nessun accesso ad alcun day-hospital e mi è stato detto chiaramente che non c’è una terapia. La mia situazione è insostenibile, non è rimasto niente che possa essere definito come “vita”: ho perso tutto, sogni, lavoro e da pochissimo, dopo 7 anni, anche il fidanzato. I pochi veri amici che mi sono rimasti non possono venire a trovarmi, i miei familiari non possono neanche abbracciare per consolarmi. La mia famiglia è devastata, da tutti i punti di vista, perché siamo stati lasciati da soli. I miei genitori hanno vissuto questa situazione pesantissima dal punto di vista psicologico, fisico: hanno pianto, si sono disperati e hanno dovuto dissanguarsi economicamente per far fronte a tutte le spese che potessero tenermi in vita o placare i miei dolori fisici. Da un anno sappiamo che esiste un centro di alta specializzazione in America, “Environmental Health Center di Dallas”, capace di effettuare terapie desensibilizzanti personalizzate, l’unico centro che effettua vaccini alimentari, ed anche una terapia di autotrapianto dei globuli bianchi. Lo scorso anno, prima di avere questa complicazione così grave, mi rivolsi anche all’Ars. Al tempo le mie cure consistevano solo nell’impostare il vaccino e, nella peggiore delle ipotesi, nella necessità di un periodo di degenza di un mese e mezzo; le spese complessive non avrebbero superato i 50.000 euro. Mi fu risposto di no. Se mi avessero detto anche solo di fare a metà per le spese, sarebbe stato molto più facile per me recuperare fondi. Ormai mi restano 3 mesi di vita qui in Italia, prima che arrivi la prossima primavera. Non c’è nessuna possibilità che io riesca a superarla visto la drammaticità della mia situazione attuale. Vi prego di prendere a cuore il mio problema e di aiutarmi ad affrontare questo viaggio perché non voglio morire ed a lungo io e la mia famiglia siamo stati ignorati. Qualsiasi contributo, seppur piccolo, può fare la differenza per la mia vita”.

Per dare una mano a Rossella è possibile effettuare una donazione a
Rossella Madonia, Iban IT06M0200804629000103984628

Codice Swift (per i bonifici esteri) UNCRITM1I71

 


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