PALERMO – Prima sarà il turno del ddl salvaimprese. Solo dopo, si passerà alla Finanziaria-bis. Che approderà a Sala d’Ercole, nella migliore delle ipotesi, in aprile. Quando all’Economia potrebbe essere stato incaricato già un nuovo assessore. Nel frattempo, e già domani nella seduta fissata per le 16, a rappresentare il governo nell’esame dei documenti contabili sarà direttamente il presidente Crocetta che nel frattempo ha assunto la delega.
E il governo ripresenterà un proprio emendamento che punta ad “ammorbidire” le posizioni dei tanti che hanno criticato la scelta di mantenere per trent’anni al livello massimo le aliquote Irpef e Irap per il pagamento delle ratue del mutuo da un miliardo. Un mutuo che servirà per ripagare i debiti alle centinaia di imprese, aziende e multinazionali creditrici nei confronti della Regione. La riscrittura del governo prevede il mantenimento di quelle soglie fino al 2016, quando si completerà il rientro del buco della Sanità. Da quel momento, la giunta si impegna a ridurre le aliquote, quanto basta per coprire la rata del mutuo (la cifra da ‘coprire’ con le imposte scenderebbe a quel punto da circa 150 a 55 milioni di euro l’anno). Dal 2016, il governo verificherà anche la possibilità di abbattere del tutto le addizionali, puntando a coprire la rata del mutuo con ulteriori tagli alla spesa.
Così il ddl dovrebbe tornare in Aula, dove è stato bruscamente stoppato dalla richiesta di sospensiva delle opposizioni, che lo hanno, appunto, rimandato in commissione. Nel frattempo, parallelamente viaggerà la Finanziaria-bis. “Il testo – spiega il presidente della Commissione bilancio Nino Dina – è ufficialmente arrivato a Palazzo dei Normanni venerdì scorso. E le commissioni di merito hanno otto giorni per l’esame”. Giorni che “scadranno” nell’ultimo week end di marzo. Insomma, il primo giorno utile per esitare la manovrina potrebbe essere il primo di aprile. Ma non sarà uno scherzo. Perché i nodi da sciogliere esistono ancora. “Gli uffici – spiega sempre Dina – stanno verificando soprattutto le voci che erano state oggetto dell’impugnativa. Mi riferisco al Fondo sui residui attivi, a quello sugli equilibri di bilancio. Va fatta una valutazione puramente tecnica del testo. E sappiamo che i margini di manovra sono molto stretti”.
A complicare la situazione economica delle finanze regionali, il possibile “buco” da 360 milioni dovuto alla mancata erogazione di un mutuo della cassa depositi e prestiti, vincolato all’approvazione del ddl pagamenti. E l’opposizione è già all’attacco: “Questo fatto dimostra – ha detto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – che il governo spesso ricorre a una informazione infedele e ingannevole, ma, com’è risaputo, le bugie hanno le gambe corte e i nodi sono venuti al pettine e così si spiega perché, dinanzi al rinvio del ddl in Commissione, l’assessore Bianchi è fuggito per non poter onorare gl’impegni finanziari, presi in assenza di una certezza, mentre Crocetta, anch’egli a conoscenza della verità, ha continuato a usare Bianchi come ‘parafulmine’. Ora – conclude Falcone – assediato dagli alleati che sollecitano il rimpasto, il governatore, avendo avocato a se la delega del Bilancio, deve subito sciogliere, in prima persona, i nodi del ‘Ddl paga debiti’ e della Finanziaria – bis, pena il default della Regione ”.