La morte del parà Scieri | Verso le riapertura delle indagini - Live Sicilia

La morte del parà Scieri | Verso le riapertura delle indagini

Lapide in ricordo di Emanuele Scieri

La commissione parlamentare d’inchiesta ritiene di aver trovato elementi nuovi e probanti.

SIRACUSA – La commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri sta per chiedere alla Procura di Pisa la riapertura delle indagini giudiziarie. Dopo due anni di lavori, ventuno commissari impegnati, sessantacinque audizioni, carte giudiziarie spulciate, periti impiegati e sopralluoghi effettuati, l’organo parlamentare d’inchiesta ritiene di aver trovato elementi nuovi e probanti per far riaprire questo caso irrisolto. L’anticipazione del presidente della commissione, Sofia Amoddio, potrebbe rendere quello di domani, il 18esimo, l’anniversario meno triste della morte di Lele Scieri.

Il ragazzo siracusano, nell’agosto del 1999, a 26 anni, fu ritrovato cadavere all’interno della caserma Gamerra di Pisa dove era stato destinato per il servizio militare nel corpo dei paracadutisti. Tre giorni di agonia precedettero quel ritrovamento sotto la torretta-asciugatoio per i paracaduti. Dietro a quella orrenda fine, probabilmente, un atto di nonnismo finito tragicamente. L’inchiesta che ne seguì accertò essersi trattato di omicidio ma i magistrati non riuscirono a risalire ai responsabili: nessuno finì sotto processo per quell’assassinio. Tre procedimenti vennero archiviati: quello giudiziario, quello civile e quello militare.

Due disegni di legge, poi convergenti, nel 2014 chiedevano alla politica di rimediare a quel deficit di giustizia, tramite l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Come un segno del destino il 4 novembre del 2015, festa delle forze armate, la Camera approva. Quasi due anni di lavori e a settembre verrà presentata la relazione conclusiva con la clamorosa richiesta che la presidente, la parlamentare siracusana Sofia Amoddio, anticipa a Livesicilia: “La commissione ha lavorato tantissimo – sottolinea – e nel corso delle indagini ha individuato un filone di inchiesta nuovo e ben preciso, in ragione del quale chiederemo al procuratore di Pisa di riaprire le indagini”.

La relazione è pronta, formalmente verrà presentata a settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari. Contenuto e conclusioni sono ovviamente secretate, ma di certo la commissione ha condotto delle indagini proprie, oltre all’aver svolto 65 audizioni, spulciato le carte dei procedimenti giudiziari, trovato e denunciato “lacune e superficialità” nelle indagini effettuate nel 1999. Fondamentali, per la richiesta che la commissione sta per effettuare, le tracce trovate sul telefonino del ragazzo siracusano. “A settembre faremo una conferenza stampa – ha concluso Amoddio – spero per quella data di poter dare notizie forti”.

A Noto, nel frattempo, nella città dei suoi genitori, tutto è pronto per celebrare il ricordo di Lele, come ogni anno. Una messa verrà celebrata nella chiesa del Pantheon alle 19.


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