La pazienza di Saro | con Franco e Antonino - Live Sicilia

La pazienza di Saro | con Franco e Antonino

Qui riassumiamo cose scritte altrove. Crocetta li ha chiamati. Crocetta li ha sopportati. Ecco il calvario della giunta con Franco & Antonino, alle prese con i misteri di Palazzo d'Orleans.

PALERMO – Cinque mesi da assessori. Franco Battiato e Antonino Zichichi lasciano la giunta, silurati da Rosario Crocetta a centocinquanta giorni dall’inizio del loro incarico. Attriti e incomprensioni non sono però novità. Se è vero che il cantautore catanese è stato coinvolto dalla tempesta per le sue dichiarazioni sul Parlamento italiano, è vero anche che lo scienziato residente a Ginevra era stato già messo sull’uscio da Crocetta. “Non mi pento della mia scelta – aveva dichiarato il governatore in esclusiva a Live Sicilia -, ma forse è giunto il momento di cambiare”.

Le prese di posizioni di Zichichi avevano spesso messo in difficoltà la giunta. Dapprima la vicenda del “figliuolo” Lorenzo, che nel settore dei beni culturali lavora e nei giorni in cui il padre si insediava era in corsa per una gara d’appalto milionaria proprio in Sicilia. Socio, tra l’altro, di quel Gaetano Mercadante, titolare della società Novamusa al centro dello scandalo sulle biglietterie dei siti culturali siciliani. In quell’occasione l’assessore aveva replicato con un curioso raffronto: “Mio figlio partecipò alla gara prima che io diventassi assessore. E non essendo un elettrone, non può mica tornare indietro nel tempo…”. Fu poi la volta dell’affondo dei deputati dell’opposizione sull’assenteismo di un assessore di stanza in Svizzera. “Si può comunicare anche a distanza”, sottolineava l’83enne scienziato trapanese.

Fu quindi la volta dell’allarme nucleare: “Sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari”, affermò in un’intervista radiofonica. Obbligando così Crocetta a precisare che quel parere non rappresentava l’opinione dl governo. “Il governo della Regione da me presieduto è contro il nucleare”, tagliò corto l’ex sindaco di Gela. Il rischio era di minare il ‘modello Sicilia’, tanto che il capogruppo grillino Giancarlo Cancelleri affondava: “Se il governatore firma un provvedimento e l’assessore esprime opinioni che vanno esattamente nella direzione opposta, credo, come minimo, che in giunta ci sia un certo imbarazzo. Ma Zichichi non è un problema nostro. È un problema di Crocetta”. Ultimo scivolone di Zichichi invece sul delicatissimo tema del Muos, anche in questo caso a mettere in difficoltà l’asse con il Movimento cinque stelle. Durante le polemiche fra esperti, politici e diplomatici statunitensi, prima della revoca afferma che “il Muos non fa male”. Anche qui necessario il dietrofront con smentita di Crocetta: “L’affermazione dell’assessore è totalmente non condivisa dal governo regionale nella sua totalità”. Da due settimana Zichichi era, di fatto, silurato ‘in pectore’. Solo oggi però l’ufficialità.

Denso di incidenti anche il percorso di Franco Battiato in seno alla giunta Crocetta. A poche settimane dall’insediamento l’atto di accusa verso la precedente gestione: “Non è rimasto più un euro, hanno rubato tutto”. Poi la volta degli affondi per le assenze in giunta e per quelle in Assemblea. “Io assessore assente? Di cosa parliamo? Io faccio un altro lavoro, è chiaro? Quando il presidente mi contattò gli dissi che avevo già dei contratti firmati per il mio tour. E poi porto la mia terra a Parigi, ad Amburgo, a Bruxelles. Non sono un burocrate, devo fare un programma culturale per la Sicilia. Quindi lo posso fare anche dal letto: chiaro?”.

Da quel momento però sono nate le polemiche anche all’interno del governo. In campagna elettorale l’appoggio a Rivoluzione civile con un messaggio rivolto ad Antonio Ingroia. Il rapporto più ostile quello con l’Udc. Il primo a tirargli le orecchie è il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone, in occasione dell’insediamento della giunta, unica presenza del cantautore a Sala d’Ercole. Ardizzone ricorda ad un Battiato senza cravatta come le regole di comportamento valgano anche per gli assessori. Il maestro boccia poi proprio il partito di Casini: “Meglio i grillini che l’Udc di Cuffaro e Casini. Ricordiamoci di Casini, su Cuffaro disse che avrebbe messo le mani sul fuoco. A questo punto dobbiamo chiedergli di bruciarsi le mani”. E con un assessore in quota centrista c’è qualche scintilla. Battiato attacca la collega Ester Bonafede per il doppio incarico da sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, parlando di “consulenti inutili, stipendi esagerati e stagnazione amministrativa”.

Infine le parole choc pronunciate a Bruxelles da Franco Battiato nella sede del Parlamento europeo, oltre ad aver scatenato le polemiche, dimostrano quanto al cantautore e assessore regionale al Turismo del governo di Rosario Crocetta piaccia parlar chiaro, a volte anche troppo. Almeno a giudicare dalle uscite degli ultimi mesi. Come quella di sabato scorso a Parigi, dove si trovava per un attesissimo concerto all’Olympia.

 

 

 


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