La Provincia scongiura il default | Sì al riequilibrio finanziario - Live Sicilia

La Provincia scongiura il default | Sì al riequilibrio finanziario

Dopo il maxi-risarcimento decretato dal Tribunale, la Provincia di Catania corre ai ripari e vara il riequilibrio del bilancio. "Naufragio evitato", è il commento.

CATANIA- “Naufragio evitato”. La provincia regionale di Catania scongiura il default. Con 22 voti favorevoli, 12 astenuti (Mpa e Pd) e un solo contrario (Antonio Danubio, Udc), il Consiglio provinciale, convocato ieri mattina in “seduta straordinaria e urgente” dal presidente Giovanni Leonardi, ha approvato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Un provvedimento “necessario” che ha messo al riparo l’Ente dal rischio di sforare il tanto temuto patto di stabilità, e quindi il dissesto finanziario, a seguito della sentenza emessa l’ 8 ottobre dal Tribunale di Mascalucia, con la quale si condanna la Provincia ad un risarcimento record di 23 milioni di euro da versare in un’unica soluzione.

La decisione dei giudici è arrivata dopo decenni di querelle giudiziaria. I fatti in questione risalgano infatti al 1972, a quando cioè due dipendenti provinciali misero in atto una truffa, poi fallita, ai danni dell’Ifi, Istituto finanziario italiano. I due furono condannati nel 1991 a risarcire 1,8 miliardi delle vecchie lire. L’ente si oppose, ma inutilmente. Da allora a oggi gli interessi maturati sono lievitati di venticinque volte il dispositivo iniziale.

Col voto di ieri, il Consiglio provinciale ha dato pieno mandato al Ragioniere generale Francesco Schilirò di predisporre “un piano di risanamento” immediato. La via d’uscita dalla crisi è stata tracciata dal Governo Monti, il quale, nell’articolo 234 bis del Testo unico per gli enti locali, approvato il 4 ottobre dal Consiglio dei ministri, ha consentito di spalmare i debiti delle amministrazioni fino ad un tempo massimo di cinque anni. Altro risultato decisivo del voto di ieri è stato il blocco del pignoramento delle somme dovute già depositato in Tesoreria, provvedimento che permette all’ente di riprendere fiato.

“Non avevamo altra scelta”, lo ha dichiarato l’assessore al bilancio Giuseppe Pagano, facendosi interprete degli umori dell’intera assise provinciale. Il voto di ieri infatti è stato segnato da uno spirito di sostanziale solidarietà tra maggioranza e opposizione. Ma non sono mancate lo stesso le polemiche, tutte in direzione del presidente Giuseppe Castiglione (nella foto), assente per motivi istituzionali. La Prima voce a levarsi è stata proprio quella di Giovanni Leonardi, che dalla poltrona più alta di Palazzo dei Minoriti si era espresso polemicamente già prima della seduta: “considerata la gravità della situazione, ritengo doverosa la presenza in aula del presidente della Provincia”.

Più colorito invece il capogruppo Udc Antonio Danubio, che in un intervento dai toni frizzanti ha paragonato Castiglione all’ormai tristemente noto Comandante Schettino: “Scattiglione, così dovremmo ribattezzarlo, perché ormai da mesi ha abbandonato la nave della Provincia. Doveva essere qui perché la colpa è soprattutto sua, mentre noi cerchiamo oggi di riparare in un giorno solo ciò che non è stato fatto in quattro anni”. Critiche provengono pure da sinistra. Antonio Tomarchio dei Comunisti Italiani accusa il presidente di non aver mai fatto chiarezza sui conti: “la sentenza di primo grado è del 2008 quindi la spada di Damocle pesa sull’ente da allora e nessuno ce lo aveva mai detto”. Mentre dai banchi autonomisti arriva lapidaria la sentenza di Domenico Galvagno: “oggi assistiamo al fallimento della Provincia e grazie alla sua amministrazione scarichiamo le conseguenze a chi verrà”.

 


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