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La raccolta indifferenziata | L’Amia: “Un caso eccezionale”

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(Corriere della Sera) Per convincere i palermitani a farla questa benedetta “raccolta  differenziata” c’è chi incolla alle portinerie dei condomini copia dell’ordinanza comunale con la minaccia di multe e con l’assicurazione che i diversi  contenitori dei rifiuti differenziati, “contrariamente a quanto si dice in  giro”, non vanno in discarica, ma agli impianti di riciclaggio. E invece sabato notte, nel cuore di una città sempre più sporca, è accaduto esattamente il contrario. Come documenta un’immagine eloquente scattata dopo mezzanotte in via Gioacchino Di Marzo, dove un camion dell’Amia compare dopo tre giorni d’assenza con un autista e due addetti che, davanti ad ogni edificio, agganciano i contenitori condominiali, uno marrone e uno grigio, il primo dei residui organici, il secondo del cosiddetto “indifferenziato”, e li rovesciano tutti insieme nel maleodorante gorgo del compattatore.

I due in tuta arancione si accorgono di un passante che s’affretta a scattare le foto col cellulare proprio davanti ad un garage, l’uscita secondaria un tempo utilizzata dalle auto blindate di Giovanni Falcone, giusto il palazzo in cui abitava il giudice ucciso con la moglie Francesca Morvillo e dove vive la suocera, la signora Morvillo, anche lei ogni giorno alle prese con la differenziata. Ma quei bidoni di diverso colore, lasciati sul marciapiede dal portiere dello stabile nei giorni assegnati, vengono presi tutti contemporaneamente dalla stessa squadra dell’Amia. Come è accaduto nella notte nelle strade a via Libertà, Villa Sperlinga, via Notarbartolo, appunto la strada dell’”Albero Falcone”.
“Noi eseguiamo ordini, direttive superiori”, hanno balbettato gli addetti, mentre dal camion 2176 scendeva l’autista, Benedetto Carrozza, uno dei 2.800 dipendenti di un’azienda al collasso, imbarazzato anche lui per aver mischiato sul suo mezzo i rifiuti che ormai in quasi tutta la città l’azienda impone ai cittadini di separare: “Quando siamo usciti dal deposito di Partanna-Mondello i superiori ci hanno detto di prendere tutto quello che trovavamo e portarlo a Bellolampo”.

Un controllo telefonico e nella notte echeggia la voce del capo area Pino Corsali: “Il capo settore ci ha ordinato…”. Uno scaricabarile infine motivato dalla presunta “chiusura per la festività dell’impianto di Marsala”. Motivazione che non convince il cognato di Falcone, il magistrato Alfredo Morvillo: “E’ una beffa per chi come mia madre perde ore a separare i rifiuti”. Stessa amarezza del direttore della Biblioteca comunale Filippo Guttuso, anche lui casa in zona, la sua “differenziata” miscelata con il resto e spedita nella cloaca di Bellolampo, a dispetto dell’ordinanza affissa in portineria per assicurare che carta, plastica e organico “contrariamente a quanto si dice” va al riciclaggio.

La replica dell’Amia
“Nel caso denunciato il responsabile della raccolta differenziata riferisce ‘di aver disposto eccezionalmente un turno di raccolta indifferenziata perche’ alcuni bidoni di organico, precedentemente non ritirati, erano stati contaminati da frazioni estranee, generando di fatto dei rifiuti urbani misti”. Lo dice una nota dell’Amia la società che gestisce la raccolta e lo smistamento dei rifiuti urbani a Palermo dopo un articolo corredato con foto pubblicato sul Corriere della sera che mostra come i rifiuti di diversi contenitori di differenziata vengano gettati tutti in un unico compattatore. “Tra gli obiettivi strategici dei commissari, sin dal loro insediamento, è sempre stato posto in primo piano quello dell’aumento della raccolta differenziata – continua la nota – Le percentuali di raccolta differenziata, ad oggi, indicano un significativo balzo della stessa dal 4% al 10% in un solo anno. E’, altresì, vero che esiste una irregolarità nei conferimenti dei cittadini che comportano una restituzione da parte degli impianti di recupero all’azienda dei materiali differenziati. Ed ancora si rileva un illegittimo abbandono da parte di alcuni cittadini di rifiuti indifferenziati, sopratutto attorno alle campane di vetro, con conseguente immagine di sporcizia dei siti, tanto che più volte è stata richiesto l’intervento della Polizia municipale”. “Si conferma – conclude – l’esigenza di una piena collaborazione al fine di ottimizzare la differenziazione dei rifiuti e si assume l’impegno di intraprendere tutte le eventuali azioni disciplinari nei confronti dei dipendenti che, per qualsiasi ragione, non dovessero attendere alle disposizioni aziendali”.


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