La Sicilia arranca e si spopola| L'impietoso rapporto Cisl-Diste - Live Sicilia

La Sicilia arranca e si spopola| L’impietoso rapporto Cisl-Diste

Bene solo ristoranti, vino e aziende che vendono on line.

PALERMO – Un’Isola che si svuota, con un Pil che procede al passo del gambero e un mercato del lavoro depresso. È la Sicilia raccontata dal rapporto Cisl-Diste presentato oggi a Palermo. Poche buone notizie, legate a nuove tecnologie e vino e tante tante spine che raccontano problemi irrisolti.

Il report nasce dalla partnership tra il sindacato guidato in Sicilia da Sebastiano Cappuccio e Diste Consulting, l’istituto di studi territoriali presieduto da Alessandro La Monica e diretto da un comitato scientifico che ha al timone l’economista Pietro Busetta. E fotografa in Sicilia un mercato del lavoro in apnea: meno diecimila occupati il dato calcolato per la fine di quest’anno, meno tremila quello stimato per il 2020. Il tessuto produttivo è fatto di piccolissime imprese per il 92,3 per cento e con «una dimensione media, per impresa, di 4,5 addetti».

Non c’è solo il ristagno produttivo e occupazionale. C’è anche il declino demografico. Nel 2019, si legge, per il quinto anno consecutivo la popolazione siciliana riporta il segno meno. Quasi centomila persone, per effetto della «scarsa attrazione sugli immigrati. E dell’emigrazione dei residenti, in prevalenza giovani». «Di questo passo – spiega – tra vent’anni la popolazione dell’Isola si ridurrà di altre 160 mila unità».

Per la fine di quest’anno il Pil è previsto in flessione dello 0,2% con un meno 13% di gap sul 2007, anno che precede le due lunghe fasi recessive dell’ultimo decennio. E in rosso chiuderà anche l’export, dopo il biennio 2017-2018 con il segno più. Quanto al mercato del lavoro, «l’anno prossimo – con le parole di La Monica – subirà la contrazione di tremila posti. Unica consolazione, per così dire, la stabilità del tasso di disoccupazione che anche nel 2020 si attesterà sul 21%». Per la precisione, 20,7 l’anno prossimo, 21,1 quest’anno. Sottosviluppato il turismo: la Sicilia è ferma a 15 milioni di pernottamenti, le Baleari ne totalizzano 65 milioni.

Qualche dato in positivo: c’è il boom delle aziende che vendono on line, «più che triplicato rispetto a dieci anni fa». E anche l’impennata del numero dei ristoranti, «il 5,9 per cento del totale nazionale». E c’è la conferma del buon momento del vino made in Sicily: tra le prime 11 imprese vitivinicole italiane con più di dieci milioni di fatturato, «ben quattro sono siciliane».

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