La sparatoria in strada a Gela | Due arresti: movente passionale - Live Sicilia

La sparatoria in strada a Gela | Due arresti: movente passionale

Mirko Russello e Salvatore Marino

di ANDREA CASSISI Mirko Russello è accusato di duplice tentato omicidio.

nel nisseno
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2 min di lettura

GELA (CALTANISSETTA) – Le indagini sono tutt’altro che chiuse. Ma l’arresto di Mirko Russello, 25 anni ha consentito di delineare una prima chiara ricostruzione di un inquietante fatto verificatosi a Gela, lo scorso 17 maggio. Russello, pluripregiudicato, sarebbe infatti l’autore della sparatoria avvenuta in pieno giorno, poco prima delle 17, di due settimane fa circa, nel popoloso quartiere Settefarine, in via Beltrami. L’episodio sfociò nel ferimento, fortunatamente lieve, di un imbianchino che, dopo aver lavorato in un appartamento della zona, si era trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un proiettile, infatti, lo aveva ferito alla coscia in maniera non grave.

L’uomo, fino ad ieri latitante, è stato individuato e rintracciato in un appartamento al civico 2 di via Castore, nel quartiere Marchitello. Si nascondeva nell’appartamento di un complice, Salvatore Marino, 24 anni, arrestato. Quest’ultimo, noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona, deve rispondere di favoreggiamento personale. I poliziotti hanno ammanettato Russello, dopo averlo scoperto nel sottotetto della palazzina, dove si era inutilmente nascosto per sfuggire alla cattura: era ricercato già da qualche ora dopo la sparatoria poiché gli inquirenti lo avevano identificato, dopo numerosi controlli incrociati, effettuati anche grazie alle telecamere pubbliche e private della zona, che lo avevano inquadrato mentre in sella ad una moto e con il volto travisato da casco, sparava all’impazzata, incurante della presenza anche di bambini che giocavano per le vie del quartiere, nel tentativo di uccidere un suo coetaneo.

Pare infatti che alla base della sparatoria ci sarebbero motivi passionali. Russello avrebbe voluto ‘eliminare’ un coetaneo, ‘colpevole’ di avere intrattenuto, in passato, una relazione sentimentale con la sua ex fidanzata, nei sei anni in cui era in carcere per scontare l’accusa di rapina. Non era la prima volta che ci provava. In passato gli aveva teso un agguato. E miracolosamente, la vittima predestinata ne era uscita viva. Poi Russello era finito in carcere e, rimesso in libertà, dopo aver scontato la pena, aveva pensato di tornare a ‘regolare i conti’. Gli investigatori non escludono che l’autore della sparatoria fosse pronto per scappare. A casa di Marino infatti gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato poco più di mille euro in contanti e dei documenti che avrebbero potuto favorirlo nella fuga. Restano però alcuni punti oscuri in questa vicenda. L’arma non è stata ancora ritrovata. E sul luogo della sparatoria la Polizia Scientifica non rilevato nessun bossolo. Qualcuno, con molta probabilità, avrebbe ripulito la zona, rimuovendoli per tentare di mettere fuori pista la Polizia. L’ordinanza di arresto è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Gela Alberto Leone su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Elisa Calanducci. Il coordinamento dell’indagine è stato affidato a Lucia Lotti, Procuratore Capo che ha parlato di “un fatto grave. Con questo episodio abbiamo la dimostrazione che a Gela le armi circolano”. Le indagini si sono sviluppate senza la collaborazione di alcun testimone. “E’ chiaro che la sparatoria ha gettato nel panico chiunque abbia assistito – ancora Lotti -. Nessuno ci ha collaborato fornendo anche un solo dettaglio che avrebbe potuto tornarci utile”.

 

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