Costano quasi tre milioni di euro l’anno eppure, nel 2009, si sono riuniti 44 volte e, in alcuni casi, senza raggiungere il numero legale. Sono i consiglieri comunali di Palermo che sono balzati recentemente alle cronache per via dei rimborsi che il Comune riconosce agli enti (pubblici e privati) di cui risultano dipendenti. E, guardando la loro attività, sembrerebbe che gli atti che hanno portato a compimento siano soprattutto approvazioni di debiti fuori bilancio. Questa l’immagine che viene fuori da un servizio pubblicato su ilfattoquotidiano.it
Per ottenere i gettoni di presenza, gli inquilini di palazzo delle Aquile si presentano in commissione e firmano la loro presenza. Nel 2009, però, le uniche che hanno prodotto atti per il Consiglio sono state la commissione bilancio e la commissione urbanistica. Mentre il rinnovo dei pass, che consentono l’uso delle corsie preferenziali, è stato votato subito e in tempi record i passi sono stati ‘clonati’. Ancora nel 2009, il 7 aprile, sono state presentate due mozioni uguali da due consiglieri comunali di schieramento opposto che chiedevano di assegnare l’ex palazzo delle poste all’ufficio disabili del Comune. Ognuno, in questo modo, poteva rivendicare il merito.
Ma la vera “specialità” dei consiglieri comunali sarebbe quella di approvare debiti fuori bilancio. Su 769 atti prodotti nel 2009, 682 rappresentano approvazioni di debiti fuori bilancio. Il 21 luglio 2009 in un’ora e venti minuti sono stati approvate 249 deliberazioni, per nove milioni di euro. Il 21 luglio di quest’anno, si sono ripetuti: 170 delibere per 3 milioni di euro fuori bilancio. A questi si assomano gli oltre 24 milioni approvati con le 213 delibere del 21 aprile. Totale: 27 milioni e mezzo di euro.
Ma sono davvero spese impreviste? Secondo ilfattoquotidiano.ita si tratta soprattutto di pagamenti di fatture ad aziende per lavori commissionati dal Comune. “Finché sono disponibili i fondi, le fatture vengono pagate – si legge nel servizio – quando finiscono i soldi (spesi per tutt’altro) le aziende devono far causa al Comune per ricevere i pagamenti. Così, essendo quei debiti ‘figli’ di sentenze di tribunale, possono essere ascritti fra i debiti fuori bilancio. E poco importa se, nel frattempo, i creditori chiedono e ottengono anche gli interessi e le spese legali, tanto paga Pantalone”.