Ecco il team di Ferrandelli | Todaro assessore alla Legalità - Live Sicilia

Ecco il team di Ferrandelli | Todaro assessore alla Legalità

Ad Arnetta lo Sviluppo economico. Il candidato sindaco: "Deleghe in base al lavoro sul territorio".

Le Amministrative di Palermo
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PALERMO – La legalità e la trasparenza per Giuseppe Todaro, l’innovazione e smart city ad Alessandro Arnetta. Sono queste le deleghe assegnate da Fabrizio Ferrandelli ai due assessori designati della sua squadra, i cui nomi erano circolati già ieri sera. “I nostri due assessori – dice il leader dei Coraggiosi – confermano la nostra scelta di non nominare le persone sulla base dell’appartenenza politica, ma del lavoro che hanno fatto sul territorio”. Le due nomine si aggiungono a quelle già confermate di Rosi Pennino, assessore designato alle politiche sociali, e di Giuseppe Labita, delegato alla progettazione per i fondi europei.

“Come amministrazione ci concentreremo sulla creazione di opportunità di sviluppo”: è con questo obiettivo che Ferrandelli spiega le nomine ad assessori designati dei due imprenditori Giuseppe Todaro e Alessandro Arnetta. Due uomini fuori dai partiti, con trascorsi nella gestione della Gesap e nel mondo delle startup, che per l’ex deputato regionale faranno da stimolo alla crescita cittadina, “vigilando sulla legalità e la trasparenza dentro l’amministrazione e incoraggiando la nascita di nuove imprese”. Ferrandelli polemizza poi con Orlando a proposito delle sue nomine, arrivate ieri: “Noi facciamo squadra, mentre dall’altro lato si cambia metà giunta. Ma io so che squadra che vince non si cambia: forse questa è l’ammissione di un fallimento”.

Il vicepresidente di Confindustria Giuseppe Todaro, raccontando della sua scelta di appoggiare Ferrandelli, parte dalla storia del suo impegno antimafia: “Nel 2010 pagavo il pizzo da dieci anni e ho deciso di denunciare. Un momento difficile, ma lo rifarei”. Un percorso che ha portato Todaro, entrato poi nel consiglio di amministrazione di Gesap, a incrociare Fabrizio Ferrandelli, allora vicepresidente della commissione regionale antimafia. “Entrai in Gesap in un momento particolare – dice Todaro – ho attaccato Helg e alcuni amici me lo sconsigliarono, dissero che era l’uomo più potente dell’antimafia”. Todaro prosegue poi spiegando il motivo della sua scelta per Ferrandelli: “Vorrei che i miei figli rimanessero a Palermo. Ho scelto lui, il suo progetto e quello che sta facendo per la sua città”.

Anticipando le domande sulla sua compatibilità con una coalizione appoggiata da Totò Cuffaro e Gianfranco Micciché, Todaro dice: “Io sono con Fabrizio, ognuno credo possa scegliere autonomamente un progetto. Le forze storiche hanno ritenuto che Fabrizio, che non è mai stato un loro amico, li ha combattuti e attaccati, hanno capito che forse il loro progetto non era giusto e serviva un progetto diverso. Aspettiamo i fatti”. Todaro fa delle considerazioni anche sulla vicenda che ha coinvolto negli ultimi giorni Ugo Forello e Addiopizzo. “Io sono stato la prima denuncia di Addiopizzo – dice il vicepresidente di Confindustria -. La loro limpidezza non è in discussione e anche sulla loro correttezza non ho dubbi. La candidatura di Forello è legittima, forse uno dei pochi difetti è stato il mancato ampliamento della gamma degli avvocati, in un certo momento c’è stata troppa concentrazione”.

Anche Alessandro Arnetta, imprenditore attico nell’incubatore di start up digitali Digital Magics e assessore designato all’Innovazione, parte dalla sua storia personale. “Dieci anni fa avevo bisogno di fare innovazione – dice Arnetta – e mi sono spostato a Milano, iniziando un percorso nel mondo delle startup”. Un percorso, quello di delocalizzazione, che Arnetta ha poi cercato di invertire: “All’inizio, quando chiedevo alle persone di investire a Palermo, trovavo molte resistenze, ma nel 2016 sono riuscito ad aprire un incubatore d’impresa anche qui”. Un modello, quello delle startup che creano lavoro per i giovani, che Arnetta vuole portare a Palermo anche attraverso l’amministrazione comunale: “Dobbiamo rompere tutte le barriere che non ci fanno andare avanti, e possiamo farlo con le startup. Possiamo farlo a costi zero, invogliando le imprese a investire”.


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