"La Tabella H non esiste più | Su Lumia Bersani è d'accordo" - Live Sicilia

“La Tabella H non esiste più | Su Lumia Bersani è d’accordo”

Il presidente della Regione illustra il bilancio, e non risparmia attacchi ai predecessori: "La gestione del Fondo Immobiliare? Paghiamo l'affitto degli stessi beni che abbiamo venduto: roba da scienziati... Sicilia e-Servizi doveva farci risparmiare, ed è successo il contrario. Dobbiamo uscirne": E annuncia: "Pronti 40 milioni per il comune di Messina".

Rosario Crocetta
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PALERMO – La rivoluzione di Crocetta inizia a toccare i tasti più roventi degli ultimi anni. Sicilia e-Servizi? “Stiamo cercando un modo per fuggire”. Il Fondo immobiliare? “Abbiamo finito per pagare l’affitto nei nostri locali. Un capolavoro di qualche scienziato dell’Economia”. Frecciate indirizzate dritte alle precedenti amministrazioni. E qualcuna, anche al Parlamento, al quale Crocetta ha deciso di togliere dalle mani il “giocattolo” della Tabella H. “Non abbiamo previsto un euro. I finanziamenti saranno frutto di bandi gestiti dai singoli dipartimenti”.

Il governatore, dopo aver lasciato all’assessore Bianchi la scena riguardante i numeri, e la fisionomia dei tagli, entra in un contesto diverso, più ampio, più strettamente politico. A cominciare dalle strategie complessive sulle società partecipate: “La chiusura delle società comportano un risparmio considerevole. Noi ci siamo chiesti innanzitutto se le società sono utili o inutili, quanta passività producano. Ad esempio prendiamo l’Ast: è possibile che debba produrre 20 milioni di euro l’anno di passività?”.

Intanto, ecco quaranta milioni per il Comune di Messina. “Un intervento – precisa Crocetta – che riguardava tutti i Comuni siciliani in difficoltà. Ma che avrebbero dovuto progettare un progetto di rientro entro il 31 dicembre e un piano economico e Finanziario che sarebbe stato analizzato dal governo. Finora però – aggiunge – il comune di Messina è stato l’unico a presentarlo: ed è un progetto chiaro e credibile”. I 40 milioni andranno quindi solo a Messina. Per l’anno prossimo, si vedrà.

Crocetta conferma poi che “tutte le consulenze sono decadute”, oltre alla riduzione della retribuzione accessoria dei dirigenti (“solo con questo intervento risparmieremo più di cinque milioni”). Ma nessuno parli di “lacrime e sangue”. “Non sarà una manovra che comporta sacrifici, ma che elimina i sacrifici. Perché queste cose vengono pagati dai cittadini, che hanno meno servizi, o inefficienti”. Anzi, ecco la boccata d’ossigeno per l’Isola: “Abbiamo trovato i soldi per la compartecipazione Europea: questo ci consentirà di sbloccare 6 miliardi di euro.

Sull’introduzione di un nuovo ticket per i ricoveri ospedalieri, Crocetta ha precisato che a pagare saranno “le classi più alte. Quei soldi potranno essere utilizzati per i più poveri. Ho conosciuto una donna, vedova, che guadagna 800 euro al mese. Per mandare i tre figli a scuola, da Piazza Armerina a Valguarnera, paga 100 euro per ognuno dei figli. Come facciamo a dare una risposta a questa donna? Sono interventi di vera giustizia sociale.

Poi, come detto, ecco il tema dell’informatizzazione della Regione: “Vogliamo razionalizzarla e centralizzarla. Ma se ogni dipartimento – spiega Crocetta – si fa il proprio sistema informativo, moltiplichiamo le spese e non abbiamo i dati aggregati. Punteremo a un maggiore monitoraggio e punteremo sull’agenda digitale, con sistemi informatici integrati. Non è accettabile che ciascuno si fa il bando per il proprio sistema informatico, poi per il servizio di assistenza tecnica, e si continua a creare nuovo precariato. Tutto questo deve essere bloccato. Si tratta – aggiunge il governatore – di un meccanismo caotico, infernale, anarchico, che crea un’intollerabile discrezionalità della spesa. Abbiamo anche in alcuni casi affittato gratuitamente i locali alle società che se ne occupano”. Ma l’informatica della Regione, negli ultimi anni, ha visto come soggetto protagonista la società “Sicilia e-Servizi”. E sul futuro di questa azienda, Crocetta attacca: “Conosco bene, ahimè, la questione. I costi con cui acquistiamo da questa società sono molto alti rispetto al mercato. Da una partecipata si dovrebbe risparmiare e invece accade il contrario. Stiamo cercando – prosegue – una via di fuga dalle Partecipate. La cosa va risolta: ma il problema vero sono le situazioni di monopolio che abbiamo creato. Dobbiamo capire, insomma, quanta documentazione sia già stata trasferita dai privati alla Regione. Il personale potrebbe essere spostato nel settore privato, chiedendo ai privati l’obbligo, per una quota, dell’assunzione dei precari”.

Stesso atteggiamento sulla questione della gestione del patrimonio immobiliare della Regione. Che pochi minuti prima l’assessore Bianchi aveva indicato come una delle origini di voci di entrata “poco credibili” nel vecchio bilancio: “Quella del Fondo per gli immobili – attacca Crocetta – è stata un’operazione discutibile. Abbiamo venduto i beni per costituire un Fondo e abbiamo finito per pagare l’affitto per i locali ceduti. Ci vogliono grandi scienziati dell’Economia per pensare a una cosa del genere. Noi per fortuna siamo più modesti”.

Altro argomento che è tornato spesso negli annunci del governatore, è quello della cosiddetta “Tabella H”. E oggi, nel giorno del varo del bilancio di previsione, Crocetta afferma: “Per la tabella H abbiamo previsto zero euro. Questo non significa che non incoraggeremo le organizzazioni culturali, o di assistenza. Si agirà però attraverso la presentazione dei progetti ai singoli dipartimenti. Finora è stato il Parlamento a decidere la distribuzione, senza alcuna istruttoria. È legittimo che il Parlamento preveda un fondo destinato a queste attività, ma non può decidere quanto vada distribuito alle singole organizzazioni. Capitoli specifici nel bilancio, invece, saranno previsti – precisa Crocetta – per alcuni istituti. Ad esempio, quello per i ciechi: si prevede la compartecipazione della Regione, trasformando un contributo episodico in un sostegno stabile”.

Infine, ecco uno sguardo alle prossime politiche, dove Crocetta lancerà la sua nuova lista, guidata da Beppe Lumia. Un’adesione, quella del senatore Pd, che ha scatenato una polemica interna al partito. “La candidatura di Lumia – precisa però Crocetta – era stata avallata dal Pd, che infatti ha concesso la deroga. Ma voi credete che io possa fare una lista che sostiene Bersani senza che Bersani lo sappia? A volte mi sembra ci siano due partiti: uno a Roma e uno a Palermo. Lumia si candida in una lista il cui leader è un dirigente del Pd. Quella a cui stiamo assistendo è una specie di ‘sciarria catanisi’. Che poi, a volte penso che per qualcuno Lumia non deve candidarsi, mentre ad esempio, Crisafulli sì. Ma lui, si sa, è un uomo che splende di luce. In Sicilia funziona così”.


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