Lacrime e dolore per Francesco| "Era il nostro raggio di sole" - Live Sicilia

Lacrime e dolore per Francesco| “Era il nostro raggio di sole”

Francesco Pirrotta

Francesco Pirrotta, il ragazzo morto nello schianto alla Zisa, lavorava come muratore col padre. Decine di amici e parenti alla camera mortuaria del Civico. La cugina: "Dovevamo andare al mare insieme domenica. Questa tragedia ha ucciso tutti i nostri desideri".

Palermo, la tragedia in via Cipressi
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PALERMO – C’è chi non ci crede ancora: “E’ davvero qui Francesco?”, chiede una giovane ad un uomo sulla sessantina. “Sì, entra – dice un uomo con le lacrime agli occhi – stiamo pregando per lui”. Alla camera mortuaria del Civico il viavai di amici e parenti di Francesco Pirrotta non si ferma: il ragazzo di 29 anni che stanotte ha perso la vita in un tragico schianto in via Cappuccini era conosciuto da molte persone alla Zisa e decine di ex compagni di scuola e residenti dello stesso quartiere in queste ore, si sono recati in ospedale per salutarlo per l’ultima volta. Tra questi c’è Francesca Lo Nigro, un’amica che ricorda il sorriso di francesco, la sua allegria, il suo senso di responsabilità:

“Viveva per sua figlia, faceva di tutto per lei. La bambina era la sua ragione di vita e noi tutti, adesso, siamo distrutti”. Il ventinovenne era padre di una bimba di quattro anni e lavorava attualmente come muratore, insieme al padre. “Ne aveva passate tante – dice Toni, amico d’infanzia – ma ogni ostacolo, ogni difficoltà che si presentava, veniva da lui affrontata con una forza eccezionale. Apprezzavo molto il suo coraggio, la grinta che metteva in tutto quello che faceva. Sinceramente nessuno sa spiegarsi come possa essere avvenuta una tragedia simile”.

Tra chi conosceva il giovane papà c’è infatti chi dice che Francesco era di solito molto prudente, che “di sicuro, non è finito contro il muro perché correva”. Come precisa Massimo D’Amore, un ex compagno di scuola: “Sapeva che a casa lo aspettava la bambina, forse si è sentito male o ha avuto un colpo di sonno. Aveva trascorso il pomeriggio con un amico, le sue giornate erano sempre molto tranquille. Io personalmente sono sotto choc. Francesco aveva una corporatura robusta, era molto alto. Sembra impossibile che un ragazzone come lui non ci sia più”.

Alla camera mortuaria ci sono anche un uomo ed una donna di mezza età seduti su due sedie. Si stringono la mano, poi si abbracciano. Sono i genitori del ragazzo, il loro dolore è tangibile sul viso, anche se celato dagli occhiali da sole. “Non ci sono parole per consolare questi due genitori – dice una cugina di Pirrotta – sentiamo che la nostra famiglia è stata colpita al cuore adesso, perché lui era il nostro raggio di sole, la nostra allegria. Non vedevo l’ora di trascorrere una giornata con lui, e per la prossima domenica avevamo programmato una bella mattinata al mare. Lui amava il mare, adorava andarci con la sua bambina, ma questa tragedia si è portata via ogni progetto, ogni desiderio del mio meraviglioso cugino”.


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