"Lagalla, il vecchio che ritorna con Cuffaro e Dell'Utri"

“Lagalla, il vecchio che ritorna con Cuffaro e Dell’Utri”

La consigliera Valentina Chinnici contro il candidato di centrodestra: "Chi sta con lui".
PALERMO 2022 - L'INTERVISTA
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“Siamo alla rimozione di quella che è stata la storia di questa città e mi dispiace che una persona come Roberto Lagalla si presti al brutto gioco che fa rientrare la vecchia e cattiva politica nel Palazzo da cui era uscita. Dobbiamo fondare una nuova resistenza”.

Valentina Chinnici, consigliera comunale, figlia del galantuomo Giorgio, professore e politico con Leoluca Orlando, candidata nelle liste di Franco Miceli e del centrosinistra, dice di non dormirci la notte. Non sopporta quella che lei chiama ‘la restaurazione’. E qui spiega perché.

La notizia della candidatura unitaria del professore Lagalla come l’ha accolta?
“Molto male”.

Perché il centrosinistra appare più vicino alla sconfitta con il compattarsi del centrodestra?
“Questo è da vedere, io sono convinta che Franco Miceli sia un candidato che merita di vincere, il punto è un altro”.

Quale?
“Lagalla ha dalla sua parte Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri che hanno subìto condanne per favoreggiamento aggravato alla mafia e concorso esterno. Non possiamo essere indifferenti, né concederci ambiguità: nell’approssimarsi del trentennale del 23 maggio e del 19 luglio dovremmo ripercorrere la storia di questa città, lasciandoci del tutto alle spalle le ombre e gli strascichi di quegli anni bui. Ecco perché parlo di nuova resistenza”.

Sono persone, come ricorda Carolina Varchi, che hanno pagato il loro debito con la giustizia. O no?
“Non discuto sul punto. Infatti io mi riferisco al fatto morale”.

E’ un tema da campagna elettorale?
“Certo che lo è. Qui non c’entrano i programmi, c’entra quella premessa morale che ognuno, a destra e a sinistra, dovrebbe avvertire come prioritaria. A destra, invece, vedo una classe dirigente che mi sembra politicamente senza le carte in regola. Si sono messi insieme su un progetto di potere, non di governo. Hanno interesse a spartirsi le poltrone e gli incarichi, Palermo non c’entra niente. Invece, dobbiamo tornare con forza e con fiducia a una politica ‘con le carte in regola’ come amava dire Piersanti Mattarella”.

Miceli, dunque, può vincere?
“Franco Miceli ha già vinto perché si sta presentando con programmi di cambiamento e con persone che sono mosse dall’amore per la città. E credo che gli elettori potranno valutare la differenza”.

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