L'albero dello Spasimo| dovrà essere abbattuto - Live Sicilia

L’albero dello Spasimo| dovrà essere abbattuto

Commenti

    ma come l’ailanto è chiamato anche ALBERO DEL PARADISO è cresciuto in una chiesa e voi lo abbattere, ma VAAA!!!!!!

    Ma di cosa stiamo parlando…….

    Davvero un peccato. Ma, chiedo, il sommacco ricaccia con estrema facilità ed è a rapido accrescimento: non sarebbe il caso di non farne a tutti i costi uno psicodramma?

    Diversamente da quanto riporta l’articolo, la realtà dei fatti è stata notevolmente diversa almeno per quanto riguarda il “Circolo l’Istrice”, di cui riferisco il comunicato a firma del suo presidente.
    Premesso che alla riunione convocata dal presidente della terza commissione non sembra partecipassero oltre tre associazioni: una della quali era il “Circolo”. Non risulta che le associazioni presenti abbiano approvato l’abbattimento dell’albero.
    La proposta del prof. Raimondo è certamente un atto di buona volontà di cui siamo grati, ma in questa temperie culturale non sembra esista alcuna possibilità di realizzazione anche per le manifeste situazioni dello Spasimo che è “abbandonato”.
    La riunione del giorno 25 u.s. è stata una squalificante sceneggiata dove l’amministrazione pretendeva di avere il beneplacito all’assassinio dell’albero avendo bocciato in anticipo e senza nemmeno conoscerle le proposte per evitare l’abbattimento. Infatti è falso che l’albero non potesse essere aiutato.
    – È stata rifiutata l’ipotesi dei puntelli circolari.
    – È stata rifiutata l’ipotesi dei tiranti
    – È stata rifiutata l’ipotesi degli agganci
    Sempre allegando la “non disponibilità” e la mancanza di tecnici di adeguata preparazione è stata rifiutata anche l’ipotesi di un transennamento mirato ed il divieto di assembramento nel caso di forte ventosità.
    Particolarmente ostile è stato l’atteggiamento del Direttore dello Spasimo che scaricava il proprio fallimento gestionale sulle altre ripartizioni.
    Tutto ciò premesso si osserva:
    l’analisi fatta (carotaggio ad eliminazione) è un’analisi invasiva e distruttiva , obsoleta nel campo della tecnica perché oltre i danni causati all’organismo vegetale produce informazioni molto superficiali e non conclusive. In modo particolare poi non da informazioni (essendo distruttiva) sulla reazione della pianta agli elementi patogeni. Inoltre l’analisi presentata era estremamente carente sulle informazioni date, non
    proveniva da particolare dibattito scientifico ed era attestata ancor prima di essere fatta sulla decisione di procedere al taglio. Altre sono le analisi da fare e molto differenti le apparecchiature da adoperare.
    I precedenti: l’eliminazione dell’Ailanto risolve (come per i platani del viale della Libertà) le problematiche relative alla cattiva manutenzione degli alberi che nei fatti è stata ridotta in dissennati tagli casuali che hanno causato: marcescenze, infestazioni, sbranchiamenti, ecc.
    Nel caso specifico dello Spasimo, dove non si capisce come sia stato autorizzato un “impianto di sicurezza” che ha devastato le murature originarie, il povero albero è stato assalito da abusivi impianti di illuminazione che ne hanno tagliato le radici causando marciumi ed infestazioni. Inoltre l’albero è stato confinato dentro un massetto di calcestruzzo che ne ha danneggiato le funzioni vitali. Infine I tagli scriteriati di “potatura” non seguiti da alcun procedimento di sanificazione hanno completato l’opera. Eliminare l’albero diviene quindi una necessità burocratica per salvare chi ha commesso i sopradescritti reati.
    Per tutti questi motivi il “circolo l’Istrice” ritiene che quanto riportato nell’articolo sia poco rispondente alla realtà dei fatti e chiede, ai sensi delle Leggi vigenti, l’immediata correzione con la medesima importanza dell’articolo stesso.
    Palermo 27 febbraio 2020

    Il circolo l’Istrice
    Il presidente arch. Raffaele Savarese

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Ben venga il ponte sullo stretto , siamo 2024 ridicoli con il trenino sul traghetto. Come qualsiasi "cosa" progressiva che si realizza sarà sicuramente accompagnata da altre strutture, stradali e ferroviarie e aeroportuali. Come dicevano i veri romani di Cesare Roma l'abbiamo arricchita e costruita piano, piano. Mi meraviglia che ancora ci siano Siciliani contrari, forse non hanno mai attraversato lo stretto dentro il treno sul traghetto.

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