PALERMO – L’Amaro Averna guarda Piazza Affari e cerca un socio di minoranza, forse due. Lo scrive il “Corriere della Sera” precisando che l’obiettivo è quello di trovare risorse fresche per finanziare lo sviluppo, che passa attraverso l’internazionalizzazione di un marchio che al momento realizza all’estero un terzo del proprio fatturato (circa 200 milioni di euro nel 2012). Per questo i quattro rami della famiglia hanno dato mandato a Vitale&Associati di studiare la soluzione migliore e individuare il partner più idoneo (che potrebbe anche essere un fondo di private equity).
Se ci fossero le condizioni di mercato, il gruppo fondato nel 1854 a Caltanissetta, potrebbe sbarcare in Borsa già nel 2013. Un cambio di rotta rispetto a quanto dichiarato dall’amministratore delegato, Francesco Maria Rosario Averna, a inizio anno: “Abbiamo ancora l’ entusiasmo e la voglia di crescere per linee interne; abbiamo ricevuto tantissime proposte di acquisizione, ma le abbiamo rifiutate. Abbiamo le risorse per andare avanti da soli e abbiamo un rapporto positivo con il sistema bancario. E poi la quinta generazione è appena entrata in azienda (sei cugini ognuno con il 2,5 per cento a testa del capitale, figli dei quattro cugini che si spartiscono il 20 per cento del capitale). E la sesta sta ‘gattonando’. Speriamo di poter lasciare a loro l’azienda”. Per poi, però, aggiungere: “Finché riusciamo a finanziare i nostri programmi da soli non abbiamo bisogno di soci, né di ricorrere alla quotazione in Borsa. Ma tutto nella vita può cambiare”. E oggi pare che quel momento sia arrivato. Un modo per finanziare il rilancio di un’azienda che comunque continua a macinare utili nonostante la crisi: il 2011 si è chiuso bene, dopo un bilancio 2010 anch’esso in crescita con un fatturato consolidato di 167 milioni e un utile di 1,7 milioni.
Oggi il gruppo è in mano a due coppie di fratelli: da un lato Francesco Rosario e Maria Luisa (vicepresidente), figli di Emilio Averna, e dall’altra Anna Maria (consigliere) e Francesco Claudio (presidente), figli di Michele Averna.
Il gruppo è presente in 50 paesi con accordi di distribuzione e partnership come quella storica con il gruppo Underberg ma vuole allargarsi in Europa centrale e punta all’ Europa dell’ Est e ai mercati emergenti.